7 maggio 2016

Ape: nuova flessibilità in uscita

Andare in pensione prima dell’età pensionabile? Con Ape si può

Autore: REDAZIONE FISCAL FOCUS
A distanza di quasi 5 anni dall’ultima riforma sul sistema previdenziale, il Governo intende mettere nuovamente mano all’annosa questione dell’età pensionabile, rendendo l’uscita dal lavoro più flessibile. Lo strumento scelto dal premier Matteo Renzi si chiamerà “Ape” e sarà con molta probabilità inserita nella prossima Legge di Stabilità per il 2017.

Secondo le prime indiscrezioni tale meccanismo consentirebbe di anticipare la pensione di 3 anni al massimo e riguarda esclusivamente gli over 63, ossia coloro che sono nati nel 1951, 1952 e 1953. L’anticipo, ovviamente, non sarà gratuito; infatti, chi vorrà avvalersi dell’Ape riceverà una penalizzazione diversificata a seconda del livello di reddito del lavoratore. Inoltre, si agirebbe solo sulla parte retributiva del montante versato negli anni di lavoro poiché la quota contributiva già prevede un meccanismo implicito di penalizzazione in caso di ritiro anticipato.

L’impegno finanziario dello Stato sarebbe diversificato a seconda delle platee che secondo Nannicini sarebbero tre: della prima farebbe parte chi, per motivi personali, vuole andare in pensione prima; la seconda riguarda coloro che hanno perso il lavoro ma non hanno ancora i requisiti; la terza quei lavoratori che l’azienda vorrebbe prepensionare.

Renzi non ha fornito altri dettagli ma ha sottolineato che l’obiettivo è venire incontro a quei lavoratori (“sfigati”, li ha definiti scherzosamente) “che stavano per andare in pensione” ma, a causa dello “scalone secco” introdotto dalla Riforma Fornero, hanno “perso il treno”.

Una misura che ovviamente dovrà essere accuratamente approfondita: "Ci confronteremo con i sindacati, i datori di lavoro, l'Europa. Il nostro progetto è pronto, c'è il logo e l'operazione va incontro ai nati tra il '51 e il '53. Rispetto al passato quando si andava in pensione a 39 anni, con 15 anni, sei mesi e un giorno l'età pensionabile oggi mi pare troppo lunga”.

L’idea è quella di un finanziamento-ponte sostenuto dal sistema del credito, che poi rientrerebbe grazie ai mini-rimborsi dell’INPS con le trattenute sulla pensione finale, mentre lo Stato farebbe da garante. Non c’è ancora nulla di certo ma un passo in avanti per quei lavoratori over sessantenni che intendono godersi il meritato riposo in anticipo è stato sicuramente fatto.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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