13 agosto 2015

Artigiani e commercianti. Seconda rata 2015 in scadenza

Artigiani e commercianti. Seconda rata 2015 in scadenza

Autore: Redazione Fiscal Focus
Secondo appuntamento dell’anno 2015 in arrivo per gli Artigiani ed Esercenti attività Commerciali. Infatti, il 16 agosto 2015 (scadenza prorogata al 20 agosto per effetto dell’art. 3-quarter del D.L. n. 16/2012, convertito con modificazioni dalla L. n. 44/2012) scade l’ultimo giorno utile per il versamento della seconda rata 2015 del contributo fisso dovuto dai soggetti appena menzionati. Per quest’anno, l’onere contributivo per l’adempimento in questione è salito: dal 22,20% al 22,65% per gli artigiani e dal 22,29% al 22,74% per i commercianti.

Aliquota, questa, che scende rispettivamente al 19,65% se artigiani coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni, ovvero al 19,74% se trattasi di commercianti artigiani coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni.
Mentre per i soggetti con un’età anagrafica superiore a 65 anni – già pensionati presso la gestione artigiani e commercianti dell’INPS – è riconosciuta una riduzione del 50% dei contributi dovuti.

Inoltre, sono stati già ultimati i modd. F24 necessari per il versamento della contribuzione dovuta dai suddetti soggetti. Tali modelli, in particolare, sono disponibili in versione precompilata nel “Cassetto Previdenziale per Artigiani e Commercianti” alla sezione “Posizione assicurativa – Dati del modello F24” dove è possibile consultare anche il prospetto di sintesi degli importi dovuti con le relative scadenze e causali di pagamento.

Sul punto, è bene ricordare che, già dall’anno 2013, l’INPS non invia più le comunicazioni contenenti i dati e gli importi utili per il pagamento della contribuzione dovuta, in quanto le comunicazioni di cui trattasi saranno disponibili, sempre nel Cassetto, anche alla sezione “Comunicazione bidirezionale – Modelli F24”, con la riproduzione della stessa lettera che prima del 2013 veniva spedita a mezzo posta.
In ogni caso, gli interessati titolari di posizione assicurativa, ovvero loro intermediari delegati, in possesso di recapito email saranno avvertiti mediante un messaggio di alert della disponibilità del mod. F24 nel proprio cassetto previdenziale.

Ambito soggettivo – I soggetti tenuti al versamento dei contributi previdenziali in commento sono tutti i contribuenti, sia titolari che non titolari di partita IVA, titolari di imprese artigiane e commercianti, sia per sé stessi che per le altre persone che prestano la propria attività lavorativa nell'impresa familiare o coniugale.

Contributi minimi
– Quanto al reddito minimo annuo da prendere in considerazione ai fini del calcolo dei contributi IVS dovuto dai lavoratori autonomi, si fa riferimento all’anno 2015, pari a € 15.548. Pertanto, qualora il lavoratore percepisca un reddito annuo inferiore a tale valore, si dovrà corrispondere comunque la contribuzione fissa, che per l’anno 2015, pari a:
€ 3.529,06 per gli artigiani (€ 3.062,62 se coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni;
€ 3.543,05 commercianti (€ 3.076,61 se coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni).
Qualora invece l’artigiano o il commerciante avesse prestato periodi di attività lavorativa inferiori all’anno, il contributo sul “minimale” andrà rapportato a mesi, nel seguente modo:
€ 294,09 per gli artigiani (€ 255,22 se coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni;
€ 295,25commercianti (€ 256,38 se coadiuvanti/coadiutori di età non superiore ai 21 anni).

Aliquota aggiuntiva –
È bene ricordare, inoltre, che le percentuali illustrate in premessa dovranno essere rideterminati qualora il lavoratore di cui trattasi supera la soglia minima di € 15.548. In tal caso, infatti, si applica un ulteriore punto percentuale, così come previsto dall’art. 3-ter della L. n. 438/1992, fino a concorrenza del massimale di reddito annuo, oltre il quale decade l'onere previdenziale (ma non si matura la pensione), pari per il 2015, a € 76.872, equivalenti a due terzi in più del limite stesso.

Calcolo – Altra importante precisazione da fare riguarda i calcoli dai quali scaturisce l’importo a debito da versare all’INPS. In particolare, i contributi sono: calcolati sulla totalità dei redditi d'impresa denunciati ai fini Irpef e rapportati ai redditi d'impresa prodotti nello stesso anno al quale il contributo si riferisce (quindi, per i contributi nell’anno 2015, ai redditi 2014, denunciati in Unico 2015).
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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