28 novembre 2015

Autonomi: ultimatum per il versamento del secondo acconto INPS

Lunedì 30 novembre scade il versamento del secondo acconto 2015 dei contributi previdenziali dei lavoratori autonomi e degli artigiani e commercianti iscritti alla GS INPS

Autore: redazione fiscal focus

I lavoratori autonomi e gli artigiani e commercianti (per la parte che eccede il minimale di reddito, pari a € 15.548 per l’anno 2015) iscritti alla Gestione separata INPS sono tenuti a versare i contributi previdenziali alle scadenze previste per il pagamento delle imposte sui redditi(IRPEF). In sostanza, bisogna versare due acconti di pari importo: il primo doveva essere versato entro il 16 giugno u.s. (posticipato al 16 luglio con la maggiorazione dello 0,40%) il secondo, invece, va corrisposto nell’imminente scadenza del 30 novembre 2015. Ora, siccome i contributi previdenziali – così come le imposte – vanno versati in anticipo, e quindi sul presunto che si pensa di realizzare nell’anno d’imposta, il 16 giugno dell’anno successivo (nel caso di specie 16 giugno 2016) occorre effettuare il saldo 2015. Tale importo potrà essere:


  • a debito: se nell’anno 2014 abbiamo realizzato un reddito superiore alle nostre aspettative, versando di conseguenza un importo inferiore rispetto a quanto dovuto;
  • a credito: se nell’anno 2014 abbiamo realizzato un reddito inferiore alle nostre aspettative, versando di conseguenza un importo superiore rispetto a quanto dovuto. Da notare che in quest’ultimo caso, il contribuente potrà presentare istanza di rimborso all’INPS, avendo la cortezza di riportare l’importo versato in eccedenza nel quadro RR, campo 2.

Sul punto, però, è bene specificare che le modalità di calcolo sono in parte diverse a seconda che si tratti di liberi professionisti senza cassa o di lavoratori iscritti alla Gestione artigiani e commercianti. In ogni caso, bisogna ricordare che i contributi dovuti risultano dal quadro RR di Unico 2015 compilato e consegnato entro il 30 settembre u.s.


Ma andiamo a vedere nel dettaglio come si determinano i contributi da versare e come possono essere corrisposti.



Artigiani e commercianti – Prendiamo il caso di un artigiano di 35 anni iscritto alla Gestione separata INPS con reddito pari a 20.000 euro (si utilizza il “metodo storico” e quindi prendendo come base di riferimento il reddito già conseguito nel 2014). In tal caso, i contributi dovuti fino al minimale (pari a € 15.548, annualmente rivalutato) vanno versati in quattro rate (16 maggio 2015, 16 agosto 2015, 16 novembre 2015 e 16 febbraio 2016) applicando l’aliquota del 22,65% (v. Circolare n. 26/2015 dell’INPS). Mentre la restante parte (4.452 euro) va versata – come detto pocanzi - alle scadenze previste per il pagamento delle imposte sui redditi(IRPEF).


Quindi, nel caso di specie l’importo contributo dovuto sul minimale (3.529,06 euro, importo compreso del contributo maternità pari a 7,44 euro) va corrisposto in quattro rate da 882,27 euro, mentre la restante parte (1.008,38 euro) va versata con il metodo degli acconto su illustrato.


Per il versamento del secondo acconto 2015 bisogna avvalersi del modello F24, utilizzando le seguenti causali: “AP" per gli artigiani e “CP” per i commercianti. Si ricorda che il secondo acconto dovrà essere pagato in unica soluzione, in quanto non potrà essere rateizzato.


Per la corretta compilazione del modello F24 occorre indicare:


  • il codice sede: codice della sede presso la quale è aperta la posizione contributiva;
  • la causale contributo: vedi elenco causali;
  • il codice inps: il codice rilevato dalla comunicazione inviata dall'inps con i modelli di pagamento (composto da 17 cifre);
  • il periodo di riferimento "da": il mese ed anno di inizio periodo contributivo nella forma mm/aaaa (*);
  • il periodo di riferimento "a": il mese ed anno di fine periodo contributivo nella forma mm/aaaa (*);
  • gli importi a debito versati: importo dei contributi o degli interessi che si versano;
  • gli importi a credito eventualmente compensati.

Liberi professionisti – Leggermente differente è il discorso per gli autonomi iscritti alla Gestione separata INPS. Prendiamo il caso di un professionista “senza cassa” con un reddito sempre di 20.000 euro. In tal caso, i contributi previdenziali vanno versati secondo il metodo delle imposte sui redditi a prescindere dal minimale di reddito e l’aliquota da applicare è quella del 27,72% (che salirà al 33% secondo la tabella di marcia prevista dall’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero). Quindi, il libero professionista senza cassa è tenuto a corrispondere (metodo storico):


  • entro il 16 giugno, il primo acconto pari al 40% dell’importo dovuto sui redditi risultanti dalla dichiarazione dei redditi relativa all’anno precedente e dagli accertamenti definitivi (nel caso di specie (2.217,6 euro);
  • entro il 30 novembre, il secondo acconto di pari importo al primo (2.217,6 euro)
  • entro il 16 giugno dell’anno successivo, il saldo pari al 20%(1.108,8 euro).

Anche per i liberi professionisti il secondo acconto 2015 va versato mediante modello F24, mentre le causali da utilizzare sono:


  • PXX”: Contributo per saldo o acconto a debito del professionista (o a credito se posto in compensazione), così come risultante dal quadro RR del modello Unico. La causale va utilizzata per i versamenti in unica soluzione dei professionisti iscritti alla Gestione Separata non titolari di pensione (diretta o indiretta), e non titolari di ulteriori contemporanei rapporti assicurativi;
  • P10”: Contributo per saldo o acconto a debito del professionista (o a credito se posto in compensazione), così come risultante dal quadro RR del modello Unico. La causale va utilizzata per i versamenti in unica soluzione dei professionisti iscritti alla Gestione Separata titolari di pensione (diretta o indiretta) e/o di ulteriori contemporanei rapporti assicurativi.



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