Rimani aggiornato!
Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.
I lavoratori autonomi e gli artigiani e commercianti (per la parte che eccede il minimale di reddito, pari a € 15.548 per l’anno 2015) iscritti alla Gestione separata INPS sono tenuti a versare i contributi previdenziali alle scadenze previste per il pagamento delle imposte sui redditi(IRPEF). In sostanza, bisogna versare due acconti di pari importo: il primo doveva essere versato entro il 16 giugno u.s. (posticipato al 16 luglio con la maggiorazione dello 0,40%) il secondo, invece, va corrisposto nell’imminente scadenza del 30 novembre 2015. Ora, siccome i contributi previdenziali – così come le imposte – vanno versati in anticipo, e quindi sul presunto che si pensa di realizzare nell’anno d’imposta, il 16 giugno dell’anno successivo (nel caso di specie 16 giugno 2016) occorre effettuare il saldo 2015. Tale importo potrà essere:
Sul punto, però, è bene specificare che le modalità di calcolo sono in parte diverse a seconda che si tratti di liberi professionisti senza cassa o di lavoratori iscritti alla Gestione artigiani e commercianti. In ogni caso, bisogna ricordare che i contributi dovuti risultano dal quadro RR di Unico 2015 compilato e consegnato entro il 30 settembre u.s.
Ma andiamo a vedere nel dettaglio come si determinano i contributi da versare e come possono essere corrisposti.
Artigiani e commercianti – Prendiamo il caso di un artigiano di 35 anni iscritto alla Gestione separata INPS con reddito pari a 20.000 euro (si utilizza il “metodo storico” e quindi prendendo come base di riferimento il reddito già conseguito nel 2014). In tal caso, i contributi dovuti fino al minimale (pari a € 15.548, annualmente rivalutato) vanno versati in quattro rate (16 maggio 2015, 16 agosto 2015, 16 novembre 2015 e 16 febbraio 2016) applicando l’aliquota del 22,65% (v. Circolare n. 26/2015 dell’INPS). Mentre la restante parte (4.452 euro) va versata – come detto pocanzi - alle scadenze previste per il pagamento delle imposte sui redditi(IRPEF).
Quindi, nel caso di specie l’importo contributo dovuto sul minimale (3.529,06 euro, importo compreso del contributo maternità pari a 7,44 euro) va corrisposto in quattro rate da 882,27 euro, mentre la restante parte (1.008,38 euro) va versata con il metodo degli acconto su illustrato.
Per il versamento del secondo acconto 2015 bisogna avvalersi del modello F24, utilizzando le seguenti causali: “AP" per gli artigiani e “CP” per i commercianti. Si ricorda che il secondo acconto dovrà essere pagato in unica soluzione, in quanto non potrà essere rateizzato.
Per la corretta compilazione del modello F24 occorre indicare:
Liberi professionisti – Leggermente differente è il discorso per gli autonomi iscritti alla Gestione separata INPS. Prendiamo il caso di un professionista “senza cassa” con un reddito sempre di 20.000 euro. In tal caso, i contributi previdenziali vanno versati secondo il metodo delle imposte sui redditi a prescindere dal minimale di reddito e l’aliquota da applicare è quella del 27,72% (che salirà al 33% secondo la tabella di marcia prevista dall’ex ministro del Lavoro Elsa Fornero). Quindi, il libero professionista senza cassa è tenuto a corrispondere (metodo storico):
Anche per i liberi professionisti il secondo acconto 2015 va versato mediante modello F24, mentre le causali da utilizzare sono: