19 maggio 2015

Blocco pensioni. Arriva il “bonus Poletti”

Approvato il DL pensioni per i pensionati che si sono visti bloccare gli assegni nel biennio “2012-2013”. Dal 1° di agosto arriva il “bonus Poletti”

Autore: Redazione Fiscal Focus
Come annunciato nei giorni scorsi, il Governo ha trovato finalmente la soluzione sul nodo del blocco delle indicizzazioni delle pensioni decretato nel biennio “2012-2013” dalla Manovra Salva-Italia (L. n. 214/2011). Infatti, nel Consiglio dei Ministri di ieri il premier, Matteo Renzi, ha approvato il Decreto Legge sulle pensioni che restituisce, a decorrere dal 1° agosto 2015, 2 miliardi e 180 milioni di euro a 3,7 milioni di persone. I rimborsi, che seguiranno un meccanismo a scalare con il crescere del reddito pensionistico, vanno da 750 a 278 euro. Restano fuori dal bonus i titolari di importi pensionistici superiori a 3.200 euro lordi.

La platea limitata permetterà al ministro del Tesoro di limitare l’impatto sui conti pubblici e di rispettare i parametri europei, con il deficit previsto al 2,6% del Pil nel 2015.

Incostituzionalità - È questa, in sintesi, la ricetta per porre rimedio al pasticcio creato dalla Manovra “Salva Italia”, che prevedeva il blocco della perequazione delle pensioni per il biennio “2012-2013”. Si ricorda, infatti, che l’art. 24, co. 35 della suddetta norma aveva disposto la rivalutazione piena - e quindi al 100% dell’indice FOI - solo per le pensioni non superiori a 3 volte il trattamento minimo INPS dell’anno precedente di competenza della rivalutazione, che per l’anno 2011 era pari a 1.405,05 euro. Inoltre era stata prevista la rivalutazione per le pensioni di importo compreso tra 1.405,05 euro e 1.443 euro (3 volte il trattamento minimo rivalutato) fino al valore di 1.443 euro.
Quindi, tutti i trattamenti pensionistici di importo superiore a 1.443 euro non venivano rivalutati all’indice inflattivo di riferimento per la totalità del loro importo.

A cambiare le carte in tavola è stata la sentenza n. 70/2015 della Corte Costituzionale, che ha giudicato incostituzionale il blocco pensionistico, poiché in contrasto con gli artt. 36 e 38 della Costituzione, e quindi con i principi di “proporzionalità” e “adeguatezza” cui deve necessariamente ispirarsi la legislazione in materia di misura dei trattamenti pensionistici segnatamente riferita agli aspetti legati alla perequazione ovvero alla conservazione del potere di acquisto delle pensioni nel tempo.

Meccanismo di rimborso
– Nella conferenza stampa tenutasi al termine del Cdm, Matteo Renzi ha spiegato che il meccanismo di rimborso sarà a scalare, cioè il “bonus Poletti” diminuirà al crescere del reddito pensionistico. Più nel dettaglio, il bonus “una tantum” sarà di 750 euro per i pensionati con assegni da 1.700 euro lordi, di 450 euro per quelli da 2.200 euro, infine di 278 euro per quelli da 2.700 euro.

Inoltre, precisa il titolare del Tesoro, Pier Carlo Padoan, “a partire dal 2016 sarà introdotto un meccanismo di indicizzazione rispetto agli anni precedenti così che i principi della norma della Consulta - adeguatezza, gradualità e proporzionalità - siano rispettati". In altre parole, oltre ai suddetti incrementi, si aggiungono aumenti permanenti sugli assegni, in base all’indice dell’inflazione. Quindi, "chi prende una pensione di 1.700 euro lordi avrà una rivalutazione di 180 euro all'anno. Chi prende 2.200 euro avrà una rivalutazione di 99 euro. Per chi prende 2.700 euro di pensione, sarà di 60 euro l'anno", ha spiegato Renzi.

Le altre misure – Nel corso del Cdm, sono state prese importanti decisioni anche per quanto concerne l’erogazione delle pensioni, che saranno ora pagate dal 1° del mese, a cominciare da giugno. Mentre sul fronte del sostegno al reddito, il ministero del Lavoro, Giuliano Poletti, ha deciso di dedicare un miliardo di euro al fondo sociale per l’occupazione per finanziare gli ammortizzatori sociali in deroga 2015 (CIGD).
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