Premessa. Nell’ambito del continuo aggiornamento della telematizzazione della certificazione di malattia assume un ruolo fondamentale il rapporto con gli Ordini dei Medici e con le diverse Associazioni dei medici di famiglia. Al riguardo si è avvertita l’esigenza di informare detti interlocutori in merito alle attività che l’Istituto di previdenza pone in essere qualora dall’esame dei certificati pervenuti vengano riscontrate delle “anomalie codificate”. Inoltre, è bene specificare che la certificazione, per essere idonea a comprovare lo stato di malattia indennizzabile, deve contenere elementi essenziali obbligatori che, se omessi o incompleti, la rendono invalida. Lo comunica l’INPS con il messaggio n. 18654 del 30 settembre 2011.
Il certificato cartaceo. Come previsto dal messaggio n. 9197 del 20 aprile 2011, vi sono alcuni casi residuali in cui il lavoratore dovrà continuare a esibire la copia cartacea del certificato di malattia all’INPS e al datore di lavoro. In tal contesto molteplici sono le tipologie di anomalie che potrebbero presentarsi, quali assenze di date o diagnosi o persino di anagrafica; dove alcune di queste sono sanabili, altre sono tali da rendere nulla la certificazione.
Le anomalie. Nel caso in cui si presentasse una anomalia, si procederà con l’apposizione del codice di anomalia e l’invio in automatico di lettere indirizzate ai lavoratori per le conseguenti rettifiche.
Oggi, con l’avvento della telematizzazione del certificato sono possibili solo due tipi di anomalie:
- anomalia CM5 “diagnosi non comprovante incapacità al lavoro”;
- anomalia A “anomalia generica (informazioni ad esempio non esplicative della diagnosi, ovvero diagnosi incomplete del tipi: “gravidanza”, “trauma”, “disfonia”, ecc.
Rispetto al passato non si presenta alcuna novità, in quanto, le anomalie appena citate continuano ad essere segnalate ai lavoratori con specifica lettera, ma costituisce una semplificazione, essendosi ridotte le possibili cause di anomalie.
Conclusioni. Dopo varie segnalazioni pervenute da parte dei medici e ad articoli di stampa che denunciano situazioni pregiudizievoli per i lavoratori, l’INPS ha ritenuto necessario comunicare il messaggio informativo in commento; anche se, in realtà, tale situazione risulta favorevole nei confronti dei lavoratori, poiché consentirebbe opportune rettifiche utili a rendere valicabile la certificazione presentata. Infine, l’Istituto previdenziale specifica che saranno le Direzioni regionali a prendersi, immediatamente, cura dei contatti con le rappresentanze territoriali degli Ordini dei medici e delle diverse Associazioni dei medici di famiglia, informandoli sui contenuti del presente messaggio.
© Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata