14 marzo 2016

Donne: diminuiscono le denunce infortuni

Nel 2014 sono state oltre 238mila le denunce d’ infortunio: 17% in meno rispetto all’ultimo quinquennio

Autore: REDAZIONE FISCAL FOCUS

L’analisi condotta alla vigilia dell’8 marzo dalla Consulenza statistico attuariale dell’INAIL conferma forti differenze di genere. Nell’ultimo quinquennio le denunce delle lavoratrici sono diminuite di quasi il 17%, ma il calo è molto più contenuto rispetto a quello registrato tra gli uomini (-27,3%). Conti alla mano, nel 2014 sono state oltre 238mila le denunce d’ infortunio sul lavoro pervenute all’INAIL che hanno riguardato le donne nelle tre gestioni principali industria e servizi, agricoltura e per conto dello Stato. A queste si aggiungono i 33 casi denunciati nel settore navigazione e i 703 della gestione autonoma casalinghe. Le denunce d’ infortunio alle lavoratrici con esito mortale sono state invece 108, 72 delle quali sono state riconosciute positive dall’Istituto.


Infortuni rosa - In Italia le donne rappresentano il 52% della popolazione con più di 15 anni e il 42% del totale degli occupati. Dopo la diminuzione registrata nel corso del 2013, nel 2014 le lavoratrici sono tornate a crescere, anche se leggermente (+0,6%), e sono state quantificate dall’ISTAT in 9,3 milioni. Le denunce di infortunio sul lavoro pervenute all’INAIL che hanno visto coinvolte le donne sono state pari a poco più di un terzo (35,9%) del totale (663mila). Nonostante il dato occupazionale fosse in crescita, il 2014 ha registrato rispetto all’anno precedente un calo infortunistico complessivo del 4,5%, che ha interessato sia i lavoratori (-5,4%) sia le lavoratrici, ma queste ultime in misura più contenuta (-2,9%).


Infortuni in itinere - Rispetto al numero complessivo delle denunce, la quota degli infortuni in itinere, avvenuti cioè nel tragitto tra la casa e il posto di lavoro, per le donne è decisamente più elevata rispetto agli uomini, sia in valore assoluto (rispettivamente 50.252 casi contro 45.974) che in percentuale (21,1% contro 10,8%).
L’incidenza del “rischio strada” sulle lavoratrici è ancora più marcata se si prendono in considerazione le denunce dei casi mortali: per le donne, infatti, quasi un decesso su due (49,1%) è avvenuto in itinere, mentre tra gli uomini lo stesso rapporto è di circa uno su cinque (21,6%).


Incidenti stradali da “bollino nero” - Questo divario di genere si conferma anche sommando le denunce dei casi mortali avvenuti in itinere e quelli in occasione di lavoro con coinvolgimento di un mezzo di trasporto: tra le donne, infatti, quasi due decessi su tre (65,7%) sono legati al “rischio strada” rispetto al 38,9% degli uomini. Questo probabilmente perché le donne sono occupate per oltre il 50% nel ramo dei servizi, in attività solitamente meno pericolose di quelle industriali ma comunque soggette al rischio che si corre negli spostamenti tra l’abitazione e il luogo di lavoro, anche molto frequenti e ripetuti in attività come quelle del personale domestico e di assistenza sociale domiciliare, in cui prevale nettamente la quota femminile.


Meno casi anche tra le casalinghe – Altro dato interessante ha riguardato le denunce legate alla polizza assicurativa contro gli infortuni delle casalinghe (e dei casalinghi), obbligatoria per tutte le persone di età compresa tra i 18 e i 65 anni che lavorano in maniera abituale, esclusiva e gratuita nell’ambito domestico. Le denunce legate a questi ultimi casi sono stati complessivamente 720, di cui 703 hanno interessato le donne, registrando un calo del 22% rispetto alle denunce del 2013 (922, di cui 897 femminili). Per il 2014 sono stati indennizzati, al 31 ottobre 2015, 43 casi in rendita per menomazione permanente e due casi con rendita ai superstiti per esito mortale dell’infortunio.

 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy