24 novembre 2011

INPGI. Sgravi contributivi per le aziende

L’agevolazione consiste in un sgravio contributivo pari all’8% per i primi 3 anni

Autore: Redazione Fiscal Focus
Premessa – A seguito dell’accordo sottoscritto il 13 luglio 2011 dalla FIEG e dalla FNSI, l’INPGI, con la circolare n. 10 del 10 novembre 2011, ha comunicato che è stato deliberato un regime di agevolazioni contributive per le aziende che assumano – con rapporto di lavoro a tempo indeterminato – giornalisti disoccupati o inoccupati da almeno 6 mesi, ovvero che siano titolari di un rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato o di un rapporto di co.co.co., che vengano trasformati in contratto di lavoro a tempo indeterminato. Illustriamo di seguito le condizioni e le modalità per usufruire di tale agevolazione.

Soggetti interessati – Affinché le aziende possano godere dell’agevolazione contributiva, occorrono dei requisiti bene precisi i quali, possono essere riassunti nel modo seguente:
- le aziende dovranno essere in regola con il versamento della contribuzione e, quindi essere in possesso del documento unico di regolarità contributiva (DURC);
- inoltre, occorre che le aziende assumano, entro e non oltre il 7 novembre 2014, con contratti a tempo pieno e indeterminato, giornalisti (professionisti, pubblicisti e praticanti), non titolari di pensione, con applicazione degli artt. 1, 2 e 12, del CCNL Giornalistico stipulato tra la FNSI e la FIEG e con inquadramento da praticante con meno di 12 mesi di servizio, praticante dopo 12 mesi di servizio, redattore con meno di 30 mesi di anzianità professionale, redattore con oltre 30 mesi di anzianità professionale, vice caposervizio/redattore esperto e caposervizio/redattore senior.

La circolare precisa che, le agevolazioni altresì riconosciute nei casi di assunzioni a tempo pieno e indeterminato disciplinate dal CCNL per l’emittenza radiotelevisiva locale stipulato tra la FNSI e l’AERANTI-CORALLO.

L’agevolazione – Con riferimento al tipo di agevolazione concessa, è possibile sottolineare uno sgravio contributivo pari all’8% della quota a carico del datore di lavoro del contributo I.V.S., per i primi tre anni, dovuto all’INPGI in relazione al rapporto di lavoro instaurato. Rimangono, invece, immutate – se dovute – le altre contribuzioni, ovvero: disoccupazione, mobilità, Fondo Garanzia TFR, ANF, Infortuni, ecc.); e la contribuzione a carico del giornalista: IVS 8,69% ed eventuale 1% aggiuntivo.

Le condizioni – L’agevolazione contributiva sarà concessa a condizione che:
- il giornalista assunto sia inoccupato, disoccupato, in CIG o in mobilità o comunque privo di rapporto di lavoro dipendente da almeno 6 mesi ovvero titolare di un contratto di lavoro a tempo determinato o di una co.co.co, che vengano trasformati in contratto di lavoro a tempo indeterminato;
- il datore di lavoro non abbia proceduto, nei 12 mesi antecedenti all’assunzione o alla trasformazione, al licenziamento di personale giornalistico avente le medesime qualifiche dei giornalisti da contrattualizzare con gli sgravi, fatta eccezione per quelli determinati da giusta causa.
Inoltre, la circolare precisa che l’agevolazione decorre dalla data di assunzione e potrà essere mantenuta qualora nell’arco dei 36 mesi il giornalista neoassunto acquisisca, nell’eventuale sviluppo del proprio iter professionale, una delle qualifiche sopra menzionate. Si rammenta che le agevolazioni non trovano applicazione per i datori di lavoro che si trovino in stato di crisi, ristrutturazione e riorganizzazione, relativamente nell’arco temporale previsto dai D.M. di concessione.

Ulteriori specifiche – Infine, la circolare si sofferma altresì:
- sulla casistica relativa alla cessazione del rapporto di lavoro ed eventuale revoca delle agevolazioni;
- sulle assunzioni effettuate dalle pubbliche amministrazioni;
- sulla necessità che il datore di lavoro sia in possesso del DURC e rispetti gli accordi collettivi nazionali (oltre a quelli territoriali e/o aziendali se sottoscritti) stipulati dalle organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale.
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