12 ottobre 2015

L’INPS alla conta dei voucher

Oltre 212,1 milioni di buoni lavoro venduti al 30 giugno 2015: superato il milione di lavoratori retribuiti

Autore: Redazione Fiscal Focus
Era il lontano agosto 2008 quando i buoni lavoro (c.d. voucher) videro per la prima volta la luce. Da allora sono stati venduti 212,1 milioni di buoni lavoro, superando il milione di lavoratori retribuiti in un anno. A renderlo noto è l’INPS con un comunicato stampa pubblicato sul sito istituzionale dall’INPS, nella sezione banche dati.

Voucher - I buoni lavoro (chiamati anche voucher), rappresentano un sistema di pagamento del lavoro occasionale accessorio, cioè di quel lavoro, previsto dalla Legge Biagi, svolto al di fuori di un normale contratto di lavoro per soddisfare esigenze occasionali a carattere saltuario, che genera un reddito non superiore a 7.000 euro, con riferimento alla totalità dei committenti, nel corso di un anno civile (1° gennaio – 31 dicembre). Mentre la prestazione resa nei confronti di ciascun imprenditore commerciale o professionista, fermo restando il limite dei 7.000 euro annui, non può comunque superare i 2.000 €.

Tali importi sono annualmente rivalutati sulla base dell’indice Istat.

Analisi - Dallo studio emerge che la vendita dei voucher è progressivamente aumentata nel tempo, registrando un tasso medio di crescita del 70% dal 2012 al 2014 e del 75% nel primo semestre del 2015 rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente. Analogo trend è riscontrabile anche per quanto riguarda il numero dei lavoratori retribuiti con i buoni lavoro, che nel 2014 ha superato il milione (1.016.703).

La tipologia di attività per la quale è stato acquistato il maggior numero di voucher è il Commercio (18%) seguita dai Servizi (13,7%) e dal Turismo (13%).

A livello territoriale, invece, il ricorso ai buoni lavoro è concentrato nel nord del Paese, e in particolare nel nord-est, che con 82 milioni di voucher venduti incide per il 38,7%. La Lombardia, con 37,5 milioni, è la regione in cui sono stati venduti più buoni lavoro, seguita dal Veneto (29,9 milioni) e dall’Emilia Romagna (26,3 milioni).

Modalità d’acquisto - Al crescente aumento della diffusione dei voucher, oltre all’estensione degli ambiti di utilizzo del lavoro accessorio, ha contribuito anche l’ampliamento delle modalità di acquisto. Inizialmente, infatti, i buoni lavoro erano reperibili solo presso le sedi Inps o tramite la procedura telematica. Successivamente si è allargato il numero dei luoghi dove possono essere acquistati, prima mediante le convenzioni con l’associazione dei tabaccai (FIT) e con le Banche Popolari, e infine con la possibilità di comprare i voucher presso tutti gli uffici postali.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy