Premessa – Mancano circa due mesi alla fine dell’anno, ma è già possibile fare una prima stima, in base all’aumento del costo della vita stabilito dall’indice Istat, sulla rivalutazione delle pensioni. La stima si attesta al 2,7%, il quale è operativo a decorre dal 1° gennaio 2012. Rivalutazione che non è applicabile per tutte le pensioni, ma solo per quelle inferiori a 2.341,75 euro, ovvero le pensioni minime e quelle sociali. Si ricorda che si tratta di un dato provvisorio, in quanto l’indice definitivo dell’inflazione 2011 si potrà conoscere solo a fine dicembre, quando l’Istat renderà noto l’ultimo indice sull’inflazione dell’anno 2011.
Le pensioni minime – Dunque, ipotizzando un aumento del 2,7%, l’importo del trattamento minimo incrementa di 12,35 euro, ovvero passa da 468,35 a 481 euro al mese. Aumento che riguarda anche: l’assegno sociale e la pensione sociale. I primi passano da 418,12 a 429,41 euro al mese (esattamente 11,29 euro in più), mentre la pensione sociale aumenta fino a 353,87 euro al mese.
La soglia – Al riguardo, la manovra correttiva di luglio, al comma 3 art. 18 (L. 111/2011) ha stabilito una soglia massima aldilà della quale il meccanismo della rivalutazione calcolata in base all’inflazione dell’indice Istat non è concessa. Infatti, per il biennio 2012-2013 i trattamenti pensionistici superiori a cinque volte il trattamento minimo INPS (2.341,75) la rivalutazione non viene concessa con esclusione della fascia di importo inferiore a tre volte il trattamento minimo, con riferimento alla quale l’indice di rivalutazione automatica delle pensioni è applicato nella misura del 70%. In altri termini, il pensionato che riceve una pensione inferiore a cinque volte il trattamento minimo (pari a 2.341,75 euro mensili per il 2011) continuerà a percepire gli incrementi di perequazione così come avveniva in passato; mentre chi percepisce una pensione superiore a questa soglia gli verrà corrisposto l’aumento dell’indice Istat, ridotto al 70%, e comunque solo sulla fascia fino a tre volte il minimo (fino a 1.403,05 euro).
Le pensioni nel 2012 – Pertanto, per l’anno 2012 la rivalutazione sarà articolata come segue:
- fino a 1.403,05 euro (il triplo del trattamento minimo del 2011); si applicherà la rivalutazione del 2,7%, ossia l’aliquota intera;
- nella fascia compresa tra 1.403,05 e 2.341,75 euro (cinque volte il trattamento minimo 2011); si applicherà una rivalutazione del 2,43%, ossia il 90% dell’incremento Istat;
- infine, per le rendite d’importo superiore a 2.341,75 l’aumento sarà pari a 26,52 euro, ovvero il risultato di 1,89% (il 70% Istat) su 1.403,05.