3 dicembre 2015

Perequazione pensioni 2016: in stallo il dato provvisorio

In base ai primi 9 mesi del 2015, non ci sarà alcun incremento degli importi pensionistici a causa dell’adeguamento all’inflazione. Si attendono i dati ufficiali

Autore: redazione fiscal focus

L’1 dicembre scorso è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Interministeriale (MLPS-MEF) del 19 novembre 2015 che ha determinato il valore della variazione percentuale, salvo conguaglio, per il calcolo dell'aumento di perequazione delle pensioni spettante per l'anno 2015, con decorrenza dal 1° gennaio 2016, nonché il valore definitivo della variazione percentuale da considerarsi per l'anno 2014, con decorrenza dal 1° gennaio 2015.


I dati pubblicati mostrano a sorpresa che la variazione percentuale per l'aumento della perequazione automatica, con effetto dal 1° gennaio 2016, è pari a 0. Ricordiamo che si tratta comunque di un dato provvisorio, in quanto calcolato sui primi 9 mesi del 2015, e che bisogna attendere il prossimo anno per la perequazione definitiva da applicare.


All’art. 1 del D.I. viene indicato il dato definitivo per il calcolo della perequazione delle pensioni per l'anno 2014, pari a +0,2% dal 1° gennaio 2015.


Meccanismo di perequazione – Il meccanismo di perequazione automatica, disciplinato dall’art. 11 del D.Lgs. n. 503/1992, prevede che gli aumenti a titolo di perequazione automatica delle pensioni previdenziali ed assistenziali si applicano sulla base del solo adeguamento al costo vita con cadenza annuale. Tali aumenti sono calcolati applicando all'importo della pensione spettante alla fine di ciascun periodo la percentuale di variazione che si determina rapportando il valore medio dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo per famiglie di operai ed impiegati (FOI), relativo all'anno precedente il mese di decorrenza dell'aumento, all'analogo valore medio relativo all'anno precedente.


In altre parole, per l’anno in corso si determina un valore provvisorio da utilizzare per il 2016 (risultato pari a 0); mentre diventa definitivo quest’anno quello utilizzato l’anno scorso (risultato pari a +0,2%).


Ma cosa significa tutto ciò? La risposta è molto semplice. All’inizio del prossimo anno i pensionati dovranno restituire lo 0,1% alle casse previdenziali, in quanto il dato provvisorio utilizzato finora per il 2015 (riferito al 2014) era pari allo 0,3%, mentre il dato definitivo – come appena detto, è risultato pari allo 0,2%.




Segnaliamo, infine, che per la prima volta nella storia della previdenza italiana (da quanto è stato introdotta la perequazione automatica delle pensioni all’andamento dell’inflazione) si è registrato un tasso provvisorio pari allo 0. Un dato, questo, che neanche si ipotizzava di raggiungere visto che ventitre anni fa (nel 1994) il tasso di rivalutazione era del 5,4%.

 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
Iscriviti alla newsletter
Fiscal Focus Today

Rimani aggiornato!

Iscriviti gratuitamente alla nostra newsletter, e ricevi quotidianamente le notizie che la redazione ha preparato per te.

Per favore, inserisci un indirizzo email valido
Per proseguire è necessario accettare la privacy policy