19 marzo 2016

Sgravio biennale: frenano le assunzioni

Lo sgravio da triennale a biennale abbatte le assunzioni nei primi mesi del 2016

Autore: REDAZIONE FISCAL FOCUS
Nel primo mese di questo 2016 sono stati attivati 156.794 nuovi contratti a tempo indeterminato, a fronte di 119.075 cessazioni. I rapporti stabili registrati sono stati 37.719, in calo del 58.1% rispetto a gennaio 2015.

A confermarlo sono i dati diffusi dall'Osservatorio mensile sul precariato dell'INPS che conferma la frenata delle assunzioni strettamente legata alla riduzione degli sgravi entrati in vigore con la nuova Legge di Stabilità (L. n. 208/2015), che prevede sgravi biennali anziché triennali, per il 40% dei contributi e fino ad un massimo di 3.250 euro.

"Dopo la crescita delle posizioni lavorative registrata a consuntivo 2015 e la forte accelerazione delle assunzioni a tempo indeterminato a fine anno, si registra, all'inizio del 2016, un evidente rallentamento di queste dinamiche. Opportuno ricordare che dicembre 2015 era l'ultimo mese per fruire dell'esonero triennale e si sono avuti in quel mese circa 380.000 rapporti di lavoro instaurati (attivati o trasformati) con esonero contributivo, pari a quasi quattro volte la media degli 11 mesi precedenti (106.000)" si legge nella nota dell'Istituto.

Se si guarda al totale delle assunzioni i nuovi rapporti di lavoro iniziati a gennaio 2016 sono stati 406.612 (senza considerare le trasformazioni) a fronte dei 526.431 dello stesso periodo del 2015. Anche le cessazioni complessive sono state meno (294.201 a fronte di 360.012) e il saldo mensile è stato positivo per 112.411 unità a fronte del saldo positivo per 166.419 unità del gennaio 2015.

Quanto alla composizione dei nuovi rapporti di lavoro in base alla retribuzione mensile, si registra per le assunzioni a tempo indeterminato una riduzione delle retribuzioni intermedie (tra 1.250 e 2.000 euro) ed un incremento della quota di quelle superiori a 2.000 euro, in controtendenza rispetto a quanto avvenuto nel corso del 2015. Anche per i contratti a termine si evidenzia un leggero slittamento verso retribuzioni maggiori, con una riduzione della quota di quelle inferiori a 1.500 euro.

Infine, nel gennaio 2016 si registra un aumento vertiginoso dei voucher: ne risultano venduti 9,2 milioni destinati al pagamento delle prestazioni di lavoro accessorio, del valore nominale di 10 euro, con un incremento medio nazionale, rispetto al gennaio 2015 pari al +36%.
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