Sarà l’Intelligenza artificiale fiscale a rispondere agli interpelli. È questa una delle novità anticipate dal viceministro dell’economia Maurizio Leo intervenuto ieri alla due giorni a Venezia dell’ VIII Congresso Nazionale Uncat (Unione nazionale delle Camere degli Avvocati tributaristi) dal titolo “La riforma tributaria al tempo dell’intelligenza artificiale”.
L'interpello rappresenta una procedura ad iniziativa del contribuente volta a conoscere preventivamente la posizione dell'Amministrazione Finanziaria rispetto all'applicazione di norme tributarie ad un caso concreto e personale, sul quale sussistono obiettive condizioni di incertezza
Attualmente, per ottenere una risposta a un interpello, è necessario attendere circa 90 giorni. Questo termine può prolungarsi di ulteriori 60 giorni se è necessario reperire altra documentazione.
Tuttavia, come annunciato dal viceministro Leo, questo processo cambierà per i soggetti di minori dimensioni, le imprese individuali e i soggetti in contabilità semplificata.
In futuro, sarà l'intelligenza artificiale a redigere le risposte agli interpelli. Collegandosi a una banca dati messa a disposizione dall’Amministrazione Finanziaria, che raccoglie tutte le pronunce di prassi, circolari, risoluzioni, interpelli e consulenze giuridiche, si potrà ottenere una risposta automatica. Il viceministro Leo ha spiegato che l'Amministrazione Finanziaria sta lavorando per attivare questa banca dati il più presto possibile.
In questo modo, il contribuente eviterà il lungo e complesso iter tradizionale dell'interpello. Sottoponendo un caso specifico, la banca dati, utilizzando l'intelligenza artificiale, fornirà direttamente una risposta al contribuente.
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