Sono almeno 16, le compagnie aeree operanti sul territorio europeo che non avrebbero rispettato le norme che tutelano i viaggiatori sulla cancellazione dei voli e il rimborso di biglietti annullati a causa della pandemia.
Migliaia di reclami e proteste giunti da tutto il vecchio continente hanno fatto scattare un’indagine della Commissione europea e delle autorità nazionali dell’aviazione civile, che oltre a ricordare alle compagnie gli obblighi a cui sono tenute, hanno presentato un documento congiunto che precisa le norme da applicare per migliorare i servizi e velocizzare le pratiche dei rimborsi.
Nel documento, si legge che le compagnie che operano sul territorio europeo sono tenute a rispettare il diritto comunitario che tutela i consumatori attraverso comunicazioni trasparenti e informazioni chiare sui loro diritti, offrendo la possibilità di scegliere tra buoni e rimborsi, ma ricordando sempre che anche i voucher possono essere rimborsati in qualsiasi momento, entro un termine massimo di 7 giorni.
L’indagine ha messo in luce che nessuna - o forse pochissime – compagnie al momento hanno effettuato i rimborsi, e tutte sono state avvisate di dover smaltire le pratiche sospese entro e non oltre il prossimo 1° settembre.
“I diritti dei passeggeri sono il presupposto fondamentale per un settore dell’aviazione fiorente – ha commentato la commissaria europea per i trasporti Adina-Ioana Vălean - stiamo valutando opzioni per rafforzare la protezione dei passeggeri in caso di crisi future e continueremo a collaborare con le autorità nazionali per far sì che i diritti dei passeggeri siano correttamente comunicati, attuati e rispettati. I passeggeri devono poter scegliere liberamente tra buoni e rimborsi”.
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