11 giugno 2021

Assegno unico, le simulazioni dei consulenti del lavoro

La fondazione che raggruppa i professionisti ha simulato alcuni casi tipo della misura prevista dal Cdm de 4 giugno scorso. Per la prima volta rientra anche chi percepisce il reddito di cittadinanza

È un percorso graduale di avvicinamento al gennaio 2022, quando entrerà in vigore l’assegno universale e unico per ogni figlio a carico stabilito con il Cdm del 4 giugno scorso.

Inizialmente, la misura coinvolgerà soltanto chi al momento non percepisce gli assegni familiari, con incrementi fra luglio e dicembre per chi invece già li riceve. Il decreto prevede una maggiorazione degli assegni familiari mensili di 37,5 euro per ciascun figlio fino a due figli, che diventano 55 per ciascun figlio in nuclei familiari da tre figli in su.

L’assegno definito “ponte” entra con forza in una platea formata da almeno due milioni di persone e stabilisce per le famiglie di lavoratori autonomi e disoccupati – ma anche di dipendenti finora esclusi per reddito o perché beneficiari del reddito di cittadinanza - un Isee inferiore a 50mila euro annui.

L’importo è stabilito per ciascun figlio in base al numero e alla situazione economica certificata dall’Isee: da un minimo di 30 euro ad un massimo di 217,8 per ciascun figlio, che aumenta del 30% per ciascun figlio minore e del 50% in caso di disabilità. In media, si tratta di 1.056 euro a famiglia e 674 euro per figlio percepibili tra il prossimo 1° luglio e il prossimo 31 dicembre.

La fondazione dei consulenti del lavoro ha provato ad analizzare alcuni scenari familiari tipo. In caso di nucleo composto da tre persone, con genitori lavoratori autonomi, un figlio minore e Isee che supera i 50mila euro, non è previsto l’assegno unico ma una detrazione per il figlio a carico di 270 euro. Nel caso il figlio sia disabile, con reddito superiore a 40mila euro, l’importo dell’assegno è di 640 euro. Una famiglia composta da 5 persone, con 3 figli minori a carico e reddito pari a 40mila euro, fino al 31 dicembre percepirà un assegnò pari a 1.017 euro, con altri 1.938 euro di detrazioni, per un incremento familiare totale di 2.955 euro.
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