A partire da gennaio 2024, sono tanti i lavoratori dipendenti che vedranno un aumento al netto della propria busta paga tra i 44 e i 99 euro. Vi domanderete quale sia il motivo? La risposta: l’innalzamento del taglio del cuneo fiscale confermato per tutto l’anno 2024 dalla nuova Legge di Bilancio. Il taglio è innalzato al 7% per i redditi fino a 25.000 euro e al 6% per i redditi fino a 35.000 euro.
Ma chi sarà avvantaggiato dalla riduzione del cuneo fiscale?
Spieghiamo di seguito nel dettaglio gli effetti della manovra per il 2024.
Cos’è il cuneo fiscale - Il cuneo fiscale è la somma delle imposte (dirette, indirette, contributi previdenziali versati sia dal lavoratore che dal datore), ovvero la differenza tra lo stipendio lordo versato dal datore di lavoro e la busta paga netta ricevuta dal lavoratore. Logicamente, quando si abbassa il cuneo fiscale, con una tassazione minore del costo del lavoro, automaticamente aumenta lo stipendio netto del lavoratore.
Il taglio del cuneo fiscale, si traduce in una “riduzione delle tasse” per i lavoratori dipendenti in busta paga che ha come immediata conseguenza l’aumento dello stipendio netto. In sostanza, si tratta di uno sconto sulle trattenute in busta paga che diventa di fatto un vero e proprio “bonus” per i lavoratori dipendenti.
Cosa prevede la legge di bilancio 2024 - Gli aumenti previsti dalla Legge di Bilancio 2023 (articolo 1, comma 281) e quelli del Decreto Lavoro (in scadenza al 31 dicembre 2023), vengono confermati dal prossimo 1° gennaio dalla nuova Legge di Bilancio 2024 (art. 5) ma ad una condizione: solo per le fasce di reddito tra 35.000 e 25.000 euro, o sotto i 25.000 euro.
Il Decreto Lavoro prevedeva per il periodo luglio-dicembre 2023 due contribuzioni parametrate al reddito:
- uno sgravio al 6% della contribuzione, per le retribuzioni mensili con un lordo inferiore a 2.692 euro al mese;
- uno sgravio al 7% della contribuzione per quelle con uno stipendio mensile lordo inferiore a 1.923 euro.
Quanto si guadagna in più? Chi è più avvantaggiato? - Vediamo insieme nel dettaglio gli importi che si troveranno in più al mese, in busta paga, i dipendenti per ogni fascia di reddito interessata:
- fino ai 10.000 euro lordi all’anno: 44,92 euro in più al mese (-7%);
- fino a 15.000 euro all’anno: 67,38 euro (-7%);
- fino ai 20.000 euro lordi all’anno: 76,82 euro (-7%);
- fino ai 25.000 euro lordi all’anno: 96,03 euro (-7%);
- fino ai 30.000 euro lordi all’anno: 90,49 euro (-6%);
- fino ai 35.000 euro lordi all’anno: 98,56 euro (-6%).
Entro ovviamente al range massimo stabilito, un reddito basso pagando poche tasse avrà un aiuto monetariamente inferiore ad un reddito più alto, poiché la differenza di percentuale del taglio del cuneo fiscale è solo di un punto.
Tredicesima fuori dal taglio - A differenza dello sgravio in vigore per l’anno corrente, l’impianto ipotizzato per il 2024 esclude la tredicesima dalle somme che potranno beneficiare della riduzione dei contributi.
Chi è escluso dal taglio del cuneo fiscale? – Il taglio del cuneo fiscale si rivolge a tutti i dipendenti, sia del pubblico che del privato, ad esclusione del lavoro domestico. E purché non superino i redditi stabiliti e sopracitati. Pertanto, se il lavoratore in un singolo mese percepisce una retribuzione di importo superiore a 2.692 euro lordi, per quel mese non avrà diritto al beneficio.
Sono, inoltre, inclusi anche i rapporti di apprendistato, sempre nel rispetto della soglia limite di retribuzione mensile.
Come funziona il pagamento per i dipendenti pubblici - Il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha definito le modalità di pagamento ai dipendenti pubblici degli aumenti in busta paga derivanti dall’innalzamento del taglio del cuneo fiscale. La decontribuzione verrà corrisposta da “NoiPa” sul cedolino del mese successivo rispetto a quello in cui viene riconosciuto il beneficio. Pertanto, il pagamento riferito alla mensilità di novembre viene erogato con il cedolino di dicembre, la mensilità di dicembre 2023 sarà erogata a gennaio 2024.
Qualche numero nel pubblico - Il beneficio andrà a rallegrare circa 2.2milioni di dipendenti impegnati nel Pubblico impiego sull’intero territorio italiano. I dipendenti pubblici gestiti tramite il sistema “NoiPA”, che beneficeranno del taglio del 6% sono circa 860.000, mentre la platea interessata alla misura del 7% è di circa 335.000 dipendenti.