15 luglio 2021

BCE, prove tecniche di Euro digitale

La presidente della banca Centrale Europea ha aperto una nuova fase di studio e analisi che ha come obiettivo la creazione di una moneta europea digitale, da affiancare a quella fisica

Autore: Redazione Fiscal Focus
Non è un segreto che la Banca Centrale Europa stia inseguendo da tempo l’idea dell’Euro digitale, ma per la prima volta da Francoforte arrivano i segnali che aprono un nuovo capitolo, non solo teorico. Il consiglio direttivo ha aperto una fase formale confortata dai risultati di un sondaggio (Eurosystem report on the public consultation on a digital euro) sottoposto per nove mesi consecutivi a enti, istituzioni, privati, professionisti e semplici cittadini europei, che oltre ad approvare all’unisono l’idea hanno anche fornito spunti e suggerimenti definiti “incoraggianti”.

“Sono trascorsi nove mesi dalla pubblicazione del nostro report sull’euro digitale. In questo periodo abbiamo condotto ulteriori analisi, raccolto input da cittadini e professionisti, realizzato alcuni esperimenti con ottimi risultati. Tutto questo ci ha convinto a cambiare marcia e lanciare il progetto per un euro digitale. Il nostro lavoro punta ad assicurare che cittadini e aziende continuino ad accedere alla forma più sicura di denaro, quello della banca centrale”, ha commentato la presidente dell’Eurotower Christine Lagarde.

Il lavoro a cui si riferisce la Presidente della BCE si è concentrato soprattutto sulla privacy, l’anti-riciclaggio, il registro digitale, i limiti, le possibilità di accesso e i device più appropriati. Simulazioni che hanno permesso anche di capire se creare architetture predefinite come “Tips” (Target Instant Payment Settlement) o di affidarsi alle tecnologia blockchain, per arrivare a 40mila transazioni digitali al secondo, limitando al massimo il tempo di latenza.

I vantaggi dell’Euro digitale, a conti fatti, non sono pochi, a cominciare dall’assenza di costi come di rischi legati a liquidità, credito e mercato, la tutela della privacy e la sostenibilità, visto che secondo altre valutazioni l’Euro digitale avrebbe un consumo energetico minore rispetto ad altre criptovalute.

Difficile valutare i tempi, che parlano a livello ipotetico del 2026 per poter aprire un piccolo conto (inizialmente per un massimo di 3.000 euro) direttamente con la BCE: al momento tutto è fermo ad una fase di valutazione a cui potrebbero servire anche modifiche del Parlamento europeo, e anche in caso di approvazione – assicurano da Francoforte – l’Euro digitale affiancherà quello fisico.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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