FISCO 2021, il ritorno del redditometro

È una delle misure fiscali più controverse della storia italiana, di cui nessuno si è mai assunto la paternità, e dopo averlo momentaneamente “smarrito” nel 2018, torna in auge il così detto “redditometro”, l’efficace strumento di accertamento fiscale che valuta la capacità di spesa di ogni contribuente.

Un paniere che nella versione 2021 si arricchisce di nuove voci (per un totale di oltre 50), come quelle per alimentari, bevande, abbigliamento, calzature, medicinali e visite mediche, ma soprattutto gli investimenti e il risparmio annuo. Uno strumento sempre più preciso contenuto in un decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze che sta per essere pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale rendendolo operativo.

Il nuovo redditometro, considerato una sorta di versione familiare dei famigerati “studi di settore”, include il calcolo approssimativo della capacità contributiva che in caso di incongruità apre le porte ad accertamenti che potranno scattare in base alla determinazione del reddito. Il calcolo, che interessa persone fisiche, lavoratori dipendenti, pensionati, ordini professionali e artigiani, parte dall’ammontare delle spese di cui il Fisco è a conoscenza, moltiplicate a loro volta per coefficienti come età, composizione familiare e area geografica.

Sotto la lente dell’Agenzia delle Entrate passeranno voci come quelle per le abitazioni (mutui, ristrutturazioni, arredi, elettrodomestici, telefonia, gas e luce), mezzi di trasporto (auto, moto, minicar, imbarcazioni, camper), assicurazioni (vita, incendio e furto, malattia), contributi per la previdenza complementare, attività sportive e ricreative, investimenti (mobiliari come fondi, azioni, obbligazioni, conti deposito, buoni fruttiferi, oro, e immobiliari).