Sono state definite le modalità di ripartizione, i termini, i criteri e le modalità di accesso e di rendicontazione del Fondo per il sostegno alla creazione o potenziamento di centri di ricerca, al trasferimento tecnologico e all'implementazione dell'offerta formativa universitaria (di cui all'
articolo 1, comma 194, Legge n. 178/2020 – Legge di Bilancio 2021), destinato alle regioni Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche, interessate dagli eventi sismici del 2016.
È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n. 149 del 24-06-2021), infatti, il decreto 4 maggio 2021 della Presidenza del Consiglio dei Ministri - Ministro per il sud e la coesione territoriale, attuativo della suddetta disposizione, che ha istituito nello stato di previsione del MEF un Fondo con una dotazione complessiva di 60 milioni di euro, ripartiti in 20 milioni per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023.
Nello specifico, gli stanziamenti del Fondo in questione, ammontano a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021, 2022 e 2023 per ognuna delle regioni Lazio, Abruzzo, Umbria e Marche.
Modalità di accesso, riparto del fondo e beneficiari - I contributi del Fondo per il triennio 2021-2023, compatibilmente con la normativa sugli aiuti di Stato, laddove applicabile, sono assegnati a seguito di un apposito bando emanato dell'Agenzia per la coesione territoriale, volto a selezionare interventi per il sostegno alla creazione o al potenziamento di centri di ricerca, al trasferimento tecnologico e all'ampliamento dell'offerta formativa universitaria.
La dotazione finanziaria del Fondo è egualmente ripartita tra i tre settori di intervento:
- 20 milioni di euro sono destinati al sostegno per la creazione o potenziamento di centri di ricerca. Sono finanziati prioritariamente interventi per la realizzazione di infrastrutture per la ricerca, lo sviluppo e la co-progettazione di soluzioni e tecnologie innovative (laboratori di ricerca industriale, laboratori di prove e test, ecc.) e per l'implementazione di specifici programmi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale;
- 20 milioni di euro sono destinati al sostegno per il trasferimento tecnologico. Sono finanziati prioritariamente progetti che promuovono percorsi integrati di valorizzazione dei risultati della ricerca pubblica e privata e di accesso al mercato, anche finalizzati alla creazione di imprese innovative;
- 20 milioni di euro sono destinati al sostegno per l'ampliamento dell'offerta formativa universitaria. Sono finanziati prioritariamente programmi di formazione universitaria, alta formazione specialistica e formazione terziaria professionalizzante, eventualmente anche con il coinvolgimento attivo di entità industriali ed organizzazioni imprenditoriali.
Il bando è diretto a centri di ricerca ed Università, anche in cooperazione con enti pubblici, imprese pubbliche e private, enti economici, operatori specializzati negli ambiti di azione del decreto in commento, che hanno sedi principali o decentrate, nel territorio delle province dell'area del cratere sismico del Centro Italia del 2016 (individuato negli
allegati 1, 2 e 2-bis, D.L. n. 189/2016).
L'Agenzia per la coesione territoriale disciplina modalità e termini di presentazione delle proposte di intervento e, all'esito della procedura svolta dalla stessa, il Dipartimento per le politiche di coesione dispone con proprio decreto, per ciascun ambito del sostegno, l'assegnazione del contributo ai beneficiari selezionati, fino a concorrenza della relativa dotazione.
Eventuali residui sono assegnati secondo l'ordine di punteggio ai progetti non finanziati dei tre ambiti.
Criteri di selezione degli interventi – È, altresì, stabilito dal decreto in esame che, le proposte di intervento presentate dai soggetti ai quali la misura si rivolge, devono risultare coerenti con i grandi ambiti di ricerca e innovazione e relative aree d'intervento previste dal PNR 2021-2027 (salute, cultura umanistica, trasformazioni sociali e tutte le altre aree elencate all’articolo 4 del decreto).
Dette proposte, inoltre, devono essere interamente realizzate ed avere una ricaduta all'interno del territorio del cratere sismico del Centro Italia del 2016.
È contemplata anche la possibilità per il soggetto proponente, nell'ambito della proposta presentata, di prevedere forme di cooperazione con altri soggetti, in un numero massimo di tre.
Ciascun proponente, in possesso dei requisiti previsti dal decreto in esame e specificati all'interno del bando predisposto dall'Agenzia, può presentare una sola proposta per ogni ambito di intervento e, comunque, ricevere non oltre due forme di contribuzione.
Le proposte di intervento sono selezionate in base ai seguenti criteri:
- benefici attesi e impatti sociali, economici, occupazionali e ambientali per il territorio del cratere sismico di riferimento in coerenza con le finalità del Fondo;
- grado di integrazione e potenziale sinergico con ulteriori interventi realizzati o in corso di realizzazione nel territorio di riferimento;
- qualità tecnica del progetto, in termini di chiarezza degli obiettivi, grado di innovatività e livello di definizione dei contenuti e del cronoprogramma dell'intervento;
- qualità delle risorse umane coinvolte nella realizzazione dell'intervento, in termini di competenze possedute, esperienze maturate in relazione ai contenuti dell'intervento proposto, attuazione del principio di pari opportunità di genere.
Erogazione del contributo e monitoraggio - Il contributo viene erogato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri-Dipartimento per le politiche di coesione, a seguito del decreto di assegnazione, in anticipazioni e saldo, secondo le quote e le modalità che saranno previste nel bando.
Il monitoraggio sull'avanzamento degli interventi e la verifica delle rendicontazioni dei costi presentate ai fini della determinazione del contributo effettivamente riconosciuto, sono effettuati dall'Agenzia per la coesione territoriale, secondo modalità e criteri che saranno previsti nel bando.
Il finanziamento sarà revocato, integralmente o parzialmente, nel caso di mancato o parziale utilizzo, in base agli esiti delle suddette verifiche. Le risorse non utilizzate o revocate saranno riattribuite alla disponibilità del Fondo per lo sviluppo e la coesione.