Il governo inglese e il servizio sanitario nazionale hanno dato il via libera alla somministrazione della terza dose del vaccino anti-Covid. Secondo gli esperti tale scelta era inevitabile, poiché le varianti, in particolare Delta, sono molto contagiose e, tra l’altro, i test sulla durata della copertura del vaccino si stanno effettuando in contemporanea con la campagna di vaccinazione.
Nel dettaglio, gli esperti del Joint Committee on Vaccination and Immunisation hanno predisposto la somministrazione della terza dose prima di tutto agli over 50 e ai giovai che hanno completato l’iter vaccinale. La terza fase di vaccinazione dovrebbe iniziare dal mese di settembre 2022 e terminare entro l’inverno 2022.
La decisione è avvenuta dopo la divulgazione del comunicato dell’azienda AstraZeneca sul nuovo studio condotto, dal quale si evince che la terza dose aumenta e rafforza l’effetto di protezione sulle varianti Alfa, Beta e Delta. Tra l’altro, si evidenzia una minor presenza di effetti collaterali per quanto concerne la somministrazione della seconda e terza dose.
Per quanto riguarda l’Italia, il commissario straordinario per l’emergenza Covid-19, il generale Francesco Paolo Figliuolo, ha reso noto quanto sia importante organizzare la campagna vaccinale per un’eventuale somministrazione della terza dose. A tal proposito, l’immunologa Antonella Viola, ha evidenziato la propria preoccupazione sulla parzialità dell’immunità, dovuta ad intervalli più lunghi tra una e l’altra dose, favorendo, dunque, la circolazione delle varianti resistenti agli anticorpi, come avvenuto in Gran Bretagna.
Ad oggi, dunque il rischio di non conoscere la durata dell’immunità del vaccino desta preoccupazione, tant’è che le persone che sono state vaccinate per prime sono la dimostrazione che le due dosi proteggono per una durata di nove mesi e solo con il trascorrere del tempo si potrà valutare se la protezione duri per 1 o 2 anni. In Italia, tuttavia, la somministrazione della terza dose non è ancora stata confermata.
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