Dove preferisca il Fisco italiano trascorrere qualche giorno di villeggiatura non importa probabilmente a nessuno: l’importante è che in vacanza ci vada.
Sta per arrivare il periodo dell’anno in cui anche le scadenze fiscali mollano la presa sulle giugulari dei contribuenti, consentendo qualche giorno di pausa per tirare il fiato e poi riprendere a settembre, puntando dritti verso la fine dell’anno.
Quanto sancito dall’art. 37 del DL n. 233/2006 in realtà non è da intendere come un regalo, ma la “sospensione estiva” resta comunque un’importante agevolazione che dal 1° al 31 agosto consente di rinviare alcuni adempimenti senza ricorrere in sanzioni o calcoli di interessi.
Fra le principali novità di quest’anno – dal 1° agosto al 4 settembre si ferma l’invio di comunicazioni sugli esiti dei controlli automatizzati delle dichiarazioni, sugli esiti della liquidazione delle imposte dovute sui redditi assoggettati a tassazione separata e le lettere di compliance. Ma c’è comunque un’eccezione: gli stessi atti sospesi potranno essere inviati ai contribuenti nei casi di “indifferibilità e urgenza tali da richiedere una deroga all’ordinario regime di sospensione”. Questo significa che, ad esempio, se tardare l’invio di una comunicazione rischia di far scattare la prescrizione per la riscossione di un debito con il Fisco, l'Agenzia delle Entrate sarà autorizzata a procedere. Lo stesso vale per atti più urgenti, come l'inoltro di una notizia di reato, o le comunicazioni a chi partecipa ad un concorso.
Come previsto dal 2016, fra il 1° ed il 31 agosto sono sospesi anche numerosi pagamenti per cui solitamente sono previsti 30 giorni di tempo. Si tratta delle somme dovute dopo i controlli automatici e formali delle dichiarazioni, e quelli derivanti dalla liquidazione delle imposte sui redditi assoggettati a tassazione separata.
Le due sospensioni, quella delle comunicazioni e quella dei pagamenti, sono separate. Significa che anche se l'Agenzia delle Entrate invia una comunicazione ad agosto perché la ritiene particolarmente urgente – ad esempio, comunica che c'è un'irregolarità nella dichiarazione dei redditi – i termini per la scadenza del pagamento inizieranno comunque dal 5 settembre. Quindi, anche se la comunicazione arriva il 18 agosto, come scadenza per il pagamento non è da intendere il 18 settembre, ma il 5 ottobre.
Come accennato, la seconda importante novità per il 2024 riguarda l’interruzione totale dell’invio di avvisi bonari e lettere di compliance per tutto il mese di agosto. Una pausa che in realtà si ripete anche a dicembre, comprendo il lungo periodo delle feste di fine anno.
È anche concessa la possibilità ai titolari di partita Iva di ridurre il numero di versamenti periodici di importo ridotto. Le novità riguardano anche le modalità con cui vengono effettuati i pagamenti. Il decreto Adempimenti prevede infatti l’estensione progressiva dell’utilizzo della piattaforma “Pagopa” per le somme che possono essere pagate con modello F24.
Il Dlgs prevede nuovi servizi digitali e il potenziamento di quelli già attivi con l’obiettivo di semplificare ulteriormente il rapporto con i cittadini. In particolare, saranno messi a disposizione servizi digitali per l’assistenza a distanza, per la registrazione delle scritture private, la richiesta di certificati e lo scambio di documentazione tra contribuenti e Agenzia. Sarà inoltre ampliato il ventaglio di atti e comunicazioni che i contribuenti troveranno a disposizione nel proprio cassetto fiscale.
Vista nel suo complesso, la pausa volontaria del Fisco italiano, si traduce da un lato in un significativo calo del tasso di stress accumulato nel corso dell’anno, e dall’altro nella possibilità di incappare in meno errori a volte dovuti alla fretta per non arrivare oltre la scadenza.
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