Qualsiasi generale sa che il morale delle truppe va sempre tenuto alto: non è una frase presa a prestito da uno dei tanti fronti di guerra che stanno complicando la vita al mondo intero, ma in qualche modo una regola che l’Agenzia delle Entrate ha deciso di applicare.
In pratica, all’interno del DL taglia-incentivi che ha scritto i titoli di coda alla voragine creata dal Superbonus, un bonus spunta comunque, ma questa volta sottoforma di incentivo per i dipendenti delle Agenzi fiscali italiane: Entrate, Dogane e Monopoli. Una somma da aggiungere al normale stipendio che sarà erogata per l’anno in corso e il prossimo, come forma di incentivo e ringraziamento tangibile per gli sforzi necessari a far fronte alle tante misure della riforma fiscale, oltre agli obiettivi del Pnrr, portati avanti malgrado la carenza di personale. Un problema che per l’Agenzia delle Entrate significa farsi bastare 29mila dipendenti sui 43mila previsti in organico, ovvero 14mila in meno che a loro volta potrebbero essere colmati attraverso concorsi già previsti per assumere più di 11.500 nuovi professionisti.
Per il bonus si tratta di una spesa quantificata in 51 milioni di euro complessivi – 38 destinati al personale delle Entrate e 13 per quelli di Dogane e Monopoli – secondo i piani del Governo da recuperare attraverso il “fondo taglia tasse” che servirà per proseguire anche nel 2025 con la riduzione delle aliquote Irpef da quattro a tre. Un salvadanaio in cui sono convogliati il gettito extra relativo all’attuazione della delega fiscale e i proventi della global minimum tax applicata ai colossi con oltre 750 milioni di fatturato, ma che in questo caso - secondo i calcoli della Ragioneria dello Stato – per i dipendenti delle Agenzie fiscali dovrebbero tradursi al netto in circa 1.000 euro in più in busta paga.
Il bonus segue in qualche modo la soddisfazione espressa dalla Premier Meloni nel corso di un incontro alla Camera dedicato alla riforma fiscale: “Il 2023 è stato un anno record nella lotta evasione fiscale, con un’attività portata avanti dall’Agenzia delle Entrate che ha permesso di recuperare 24,7 miliardi, 4,5 in più rispetto al 2022: una cifra mai raggiunta nella storia di questo Paese”.
Si tratta di un passaggio fondamentale concordato nel 2021 dall’allora premier Draghi con Bruxelles per ricevere in cambio i fondi del Pnrr, centrato al primo turno con l’invio entro la fine del 2022 di 2,5 milioni di lettere di compliance, recuperando 2,5 miliardi di euro, e che al termine di quest’anno le lettere di compliance dovranno raggiungere quota 3 milioni, incassando quasi 2,8 miliardi.
Una differenza dovuta all’attività straordinaria dell’Agenzia delle Entrate che rende il bonus ai dipendenti ineccepibile, se non fosse che qualcuno inizia a già a storcere il naso: i dipendenti delle Entrate possono contare su stipendi decisamente più alti rispetto alla platea delle Pubbliche Amministrazioni, dettaglio che attira personale da altri settori a cominciare dai Comuni, dove contratti e premi sono molto più bassi. A questo va aggiunto che fino al 2026, una parte dei fondi del Pnrr è destinata a incentivare cancellieri e dipendenti dei tribunali chiamati a ridurre l’arretrato dei procedimenti civili e accelerare i tempi dei processi, con un premio che ammonta al 15% della retribuzione, ovvero 4.500 euro circa.
Soddisfatti i sindacati, a cominciare da “FP Cgil”, che in un comunicato spiega: “Possiamo dire che la nostra lunga mobilitazione sindacale ha portato un primo risultato tangibile e che il Vice Ministro Leo ha mantenuto l’impegno preso con le Organizzazioni Sindacali in occasione dell’incontro avuto in data 28 febbraio 2024. Ovviamente la vertenza continuerà, per due ordini di ragioni: la prima è che i soldi stanziati per il biennio 2023-2024 devono diventare strutturali e non episodici nonché crescere fino ad arrivare il più possibile vicino al recupero totale dei tagli. La seconda è che per ora i fondi stanziati fanno parte delle somme variabili e noi vogliamo che, almeno in parte, si trasformino in fondi certi e stabili per poterli usare anche per le progressioni economiche del personale. Come ci è stato detto dal Viceministro Leo, sempre in occasione dell’incontro di fine febbraio, è allo studio una norma per rendere il recupero delle somme strutturale e le Organizzazioni Sindacali devono essere della partita nella quale si implementeranno i sistemi incentivanti destinati ai lavoratori delle due agenzie. Nel frattempo ci godiamo questo risultato che porterà per il biennio 2023-2024 oltre 1.000 euro in più nelle tasche dei lavoratori delle Agenzie fiscali”.
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