1 marzo 2025

Il flop delle card destinate ai più giovani

Le associazioni di categoria del settore culturale italiano sul piede di guerra: chiedono compatte un cambio di rotta al Governo, eliminando il “merito” che è condizione necessaria per accedere

Autore: Germano Longo
Appena due anni fa, nel 2023, 458mila freschi maggiorenni avevano ottenuto “18App”, il bonus di 500 euro istituito nel 2016 che consentiva di acquistare prodotti culturali. Il governo Meloni aveva poi ridotto la platea, dividendo in due il bonus, rispettivamente in “Carta Giovani”, per la card riservata ai 18enni con Isee sotto i 35mila euro, e nella “Carta del Merito”, assegnata esclusivamente a chi ha superato l’esame di maturità con il massimo dei voti.

Ma, inspiegabilmente, il numero di chi aveva ricevuto il bonus aveva iniziato a scendere l’anno successivo, con 117.699 beneficiari, il che significa 340mila giovani in meno.

Per arrivare ai desolanti numeri di oggi - messi nero su bianco a pochi giorni dall’entrata in vigore della nuova edizione delle due card messe a disposizione dal Ministero della Cultura - con solo 108 milioni dei 190 complessivi spesi. Un flop che l’AIE (Associazione Italiana Editori) ha definito “un fallimento del provvedimento a partire dalle sue basi”, sottolineando le difficoltà finanziarie del settore, complice l’assenza di fondi per le biblioteche.

In realtà, ogni associazione o rappresentanza di categoria ha detto la propria, lanciando tesi e supposizioni diverse: l’Agis (Associazione Generale Italiana dello Spettacolo) non ha ancora stimato le perdite, ma è comunque in grado di confermare il calo drastico degli incassi, mentre la FIM (Federazione Musicale Italiana) accusa il dimezzamento dei fondi del bonus, per finire con l’AIE (Associazione Italiana Editori) che parla di una voragine economica nel mercato editoriale.

“La mancata crescita del mercato del libro in questa prima parte dell’anno in termini monetari si traduce, tenendo conto dell’inflazione, in una riduzione in termini reali - hanno scritto le associazioni nel documento inviato al ministro Giuli – la filiera editoriale è un settore robusto, ma se non si affrontano le fragilità in termini di debolezza dei tassi di lettura nel Paese, soprattutto al Sud, esiguità di investimenti pubblici in promozione della lettura, diritto allo studio, sostegno alle imprese, sarà molto ridotta la nostra capacità di affrontare le nuove sfide, tra cui l’impatto dell’intelligenza artificiale”.

Nel corso di diverse audizioni alla Camera sul Decreto Cultura, le associazioni hanno da parte evidenziato le criticità, che rendono “necessaria una proroga della scadenza per la registrazione dei neodiciottenni, già scaduta il 30 giugno, così da consentire l’accesso fino al 31 dicembre e la possibilità di spendere i soldi fino al 30 aprile 2025. Serve, inoltre, un’efficace campagna informativa e promozionale per invogliare le iscrizioni”. Le associazioni hanno proposto anche la variazione dell’emendamento dell’art. 6, ma la richiesta è stata bocciata.

“Siamo dispiaciuti di aver appreso che il Governo non è intenzionato a trovare un’alternativa – ha affermato Innocenzo Cipolletta, presidente di AIE - con l’arrivo delle due nuove carte i requisiti si sono ristretti, e mentre prima l’obiettivo era aiutare i giovani, adesso entra in gioco il ‘merito’, che complica l’accesso al fondo”.

Ma, come accennato, la misura è tornata, e per richiedere entrambe le carte è necessario presentare domanda entro il 30 giugno prossimo sulla piattaforma del Ministero della Cultura, accedendo con credenziali SPID o Carta d’Identità Elettronica (CIE).

Le card, che non possono essere convertite in buoni spesa sostitutivi rilasciati dall'esercente, permettono di acquistare biglietti per spettacoli teatrali, cinematografici e concerti, ma anche libri, abbonamenti anche in formato digitale, musica, ingressi a musei, mostre, eventi culturali, aree archeologiche e parchi naturali, e ancora corsi di musica, teatro, danza e lingue straniere, con la fresca aggiunta degli strumenti musicali. Sono invece esclusi videogiochi e abbonamenti per l'accesso a canali o piattaforme che offrono contenuti audiovisivi.
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