Il Presidente del consiglio, Mario Draghi, ha illustrato all’aula di Montecitorio le comunicazioni previa trasmissione alla Commissione Europea del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.
Il Premier pone l’attenzione sull’insieme del programma specificando che in esso c’è il destino dell’intero Paese, della sua credibilità. Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza non è solo un insieme di progetti ma l’insieme delle vite degli italiani, le attese di chi ha sofferto la pandemia, l’aspirazione delle famiglie, le giuste rivendicazioni di chi non ha un lavoro o di chi ha dovuto chiudere la propria attività, e la consapevolezza di un ambiente che deve essere tutelato.
L’occasione consiste nella possibilità di poter disporre di circa 248 miliardi di euro e le sei missioni saranno l’opportunità di ripresa per un Paese messo in ginocchio in ogni settore dalla Pandemia, e il Presidente del Consiglio non perde occasione per rimarcare la sua posizione delineando che ritardi, inefficienze e miopi visioni nella realizzazione dei progetti peseranno direttamente sulle vite di tutti, ma in particolare dei soggetti più deboli.
Venerdì 30 aprile è la data di presentazione dei progetti di riforma e delle richieste di finanziamento alla Commissione Europea. Il Piano, come già sappiamo, si articola in quattro progetti di riforma e sei missioni, con particolare cura rivolta ai giovani, alle donne e al Mezzogiorno (a cui sarà dedicato più del 50% degli investimenti in infrastrutture).
L’attenzione del Premier nella sua esposizione è rivolta alle riforme, in quanto consentono di dare efficacia e rapida attuazione agli investimenti superando contemporaneamente tutte quelle debolezze strutturali che per tanto tempo hanno rallentato la crescita e determinato livelli di occupazione insoddisfacenti, in particolare per le donne e per i giovani.
La Pandemia ha colpito il nostro Paese più degli altri paesi a noi vicini, lo testimoniano il numero di morti pari a 120.000 e il Pil sceso dell’8,9 per cento. Il Presidente rende noto che l’occupazione è diminuita del 2,8 per cento e le ore lavorate hanno visto un crollo dell’11 per cento, precisando che l’impatto si è avvertito soprattutto sulle fasce più deboli della popolazione.
È stato volutamente marcato nel discorso che il PNRR, oltre ad avere effetti significativi sulle principali variabili economiche, contribuisce a dare impulso a una compiuta transizione ecologica. Esso affronta alcune debolezze che affliggono la nostra economia e la nostra società da decenni: il divario territoriale, le disparità di genere, la debole crescita della produttività e il basso investimento in capitale umano e fisico.
Per Mario Draghi un passo significativo per la ripresa economica è l’eliminazione di tutti quegli ostacoli che limitano la partecipazione delle donne al mercato del lavoro e, in tal proposito, il Piano interviene dedicando 4,6 miliardi alla costruzione di nuovi asili nido, scuole materne e servizi di educazione per la prima infanzia per permettere alle madri di conciliare meglio vita privata e professionale. Quattrocento milioni di euro saranno dedicati all’imprenditoria femminile e oltre 1 miliardo alla promozione delle competenze in ambito tecnico-scientifico.
Novità espressa dal Premier riguarda l’arrivo di un prossimo decreto in cui saranno previste altre risorse per aiutare i giovani a contrarre un mutuo per l’acquisto di una casa, questo trova forte collegamento nell’idea del Piano di guardare alle prossime generazioni, riconoscendo che siamo uno dei paesi con la più bassa fecondità in Europa. I giovani devono essere messi nella condizione di poter creare una famiglia.
Aumentare la possibilità di fare impresa per chi ha meno di 35 anni e dedicare 50 miliardi per la digitalizzazione e la cultura. Anche questi due elementi rientrano nelle missioni del PNRR, non scappano dall’attenzione del Presidente, che nel suo discorso ribadisce che i giovani possono orientarsi rispetto allo sviluppo della propria vita professionale e rendere un servizio nobile alla propria comunità. Per tali ragioni, 1,8 miliardi di euro accresceranno la competitività delle imprese turistiche, 650 milioni rafforzeranno il Servizio Civile Universale e 600 milioni saranno investiti per il rafforzamento del sistema duale, rendendo i sistemi di istruzione e formazione più in linea con il mercato del lavoro.
Un altro settore fortemente colpito dalla pandemia è quello Sanitario; secondo quanto esposto, le riforme in questo campo presentano due obiettivi:
- rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio;
- modernizzare e digitalizzare il sistema sanitario.
In conclusione, con le parole “Per il Superbonus al 110% sono previsti, tra PRNN e Fondo complementare, oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo. Non c’è nessun taglio”, il Presidente del Consiglio rassicura in riferimento al Recovery Plan.