Assegnati 243.511.573,39 euro di risorse aggiuntive all’intervento agevolativo “Investimenti Sostenibili 4.0”, con apposito decreto firmato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy , Adolfo Urso, a integrazione della dotazione finanziaria di 400 milioni di euro prevista dal decreto ministeriale 15 maggio 2023.
Le risorse aggiuntive, a valere sul Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale 2021 – 2027”, saranno utilizzate per lo scorrimento della graduatoria di ammissione alla fase istruttoria, approvata con decreto direttoriale del 30 ottobre 2023, ferma alla posizione n.397; causa della mancanza di coperture economiche.
Già lo scorso 16 febbraio, il ministro Urso, al fine di fornire una risposta adeguata ai fabbisogni delle imprese richiedenti, aveva integrato, con altro decreto, la dotazione finanziaria di 356.488.426,61€ per consentire l’ulteriore ammissione alla fase istruttoria delle domande di agevolazione presentate nell’ambito dello sportello.
Si ricorda che la misura in oggetto dà attuazione agli obiettivi di sviluppo perseguiti nell’ambito del Programma Nazionale “Ricerca, Innovazione e Competitività per la transizione verde e digitale” FESR 2021 – 2027.
Tale misura sostiene il progetto di transizione delle piccole e medie imprese delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna) verso il paradigma del Piano Transizione 4.0, mediante l’incentivazione di investimenti imprenditoriali innovativi e sostenibili, che facciano ampio ricorso alle tecnologie digitali.
La misura prevede la concessione e l’erogazione di agevolazioni in favore di programmi di investimento proposti da piccole e medie imprese conformi ai vigenti principi di tutela ambientale e ad elevato contenuto tecnologico, coerente con il piano Transizione 4.0, con priorità per quelli in grado di offrire un particolare contributo agli obiettivi di sostenibilità definiti dall’Unione europea e per quelli destinati a favorire la transizione dell’impresa verso il paradigma dell’economia circolare ovvero a migliorare la sostenibilità energetica dell’impresa.
Le agevolazioni sono concesse alle micro, piccole e medie imprese.
Si ritiene opportuno ricordare che i programmi di investimento devono soddisfare i seguenti requisiti:
- prevedere l’utilizzo delle tecnologie abilitanti afferenti al piano Transizione 4.0 e l’ammontare di tali spese deve risultare preponderante rispetto al totale dei costi ammissibili del programma;
- essere diretti all’ampliamento della capacità alla diversificazione della produzione funzionale a ottenere prodotti mai fabbricati in precedenza o al cambiamento fondamentale del processo di produzione di un’unità produttiva esistente ovvero alla realizzazione di una nuova unità produttiva;
- essere realizzati presso un’unità produttiva localizzata nei territori delle Regioni meno sviluppate del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna);
- prevedere spese ammissibili non inferiori complessivamente a 750.000,00€ e non superiori a 5.000.000,00€ e, comunque, al 70% del fatturato dell’ultimo bilancio approvato e depositato, ovvero, nel caso di imprese individuali e società di persone, dell’ultima dichiarazione dei redditi;
- essere avviati successivamente alla presentazione della domanda;
- prevedere un termine di ultimazione non successivo a diciotto mesi dalla data di adozione del provvedimento di concessione delle agevolazioni.
Per quanto concerne le spese ammissibili, si sottolinea che sono ammesse alle agevolazioni le spese strettamente funzionali alla realizzazione dei programmi di investimento – di cui al DM 15 maggio 2023 – relative all’acquisto di nuove immobilizzazioni materiali e immateriali, che riguardino:
- a) macchinari, impianti e attrezzature;
- b) opere murarie, nei limiti del 40% del totale dei costi ammissibili;
- c) programmi informatici e licenze correlati all’utilizzo dei beni materiali di cui alla lett. a);
- d) acquisizione di certificazioni ambientali.
Inoltre, la misura ammette:
- le spese per i servizi avanzati di consulenza specifica relativi all’applicazione di una o più delle tecnologie abilitanti nei limiti del 5% dell’importo delle spese ammissibili;
- le spese relative ai servizi di consulenza diretti alla definizione della diagnosi energetica relativa all’unità produttiva oggetto di misura di efficientamento energetico nei limiti del 3% dell’importo complessivo delle spese ammissibili.
Infine, si evidenzia che le agevolazioni sono concesse, nella forma del contributo a conto impianti e del finanziamento agevolato, a copertura di una nominale massima delle spese ammissibili pari al 75%.
In particolare:
- nel caso di imprese di micro e piccola dimensione, per il 50% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e per il 25% delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato;
- nel caso di imprese di media dimensione, per il 40% dell’ammontare complessivo delle spese ammissibili in forma di contributo in conto impianti e per il 35% delle medesime spese in forma di finanziamento agevolato.