Dal 2015 al 2021 c’è stato un incremento esponenziale dei reati di natura tributaria. Nelle principali Procure italiane le percentuali sono aumentate, tanto da toccare persino le quattro cifre, senza lasciare migliori aspettative per il futuro. I fondi messi a disposizione per uscire dalla pandemia lasciano prospettare, infatti, che continuino a crescere anche le truffe per finanziamenti pubblici.
In risalita dopo il Covid - Sotto la lente d’ingrandimento, in particolare, l’evasione fiscale, i reati di bancarotta, sia semplice sia fraudolenta, e la truffa per accaparrarsi finanziamenti pubblici, sanzionata dall’articolo 640-bis del Codice penale. Per questi reati nel 2021 le autorità hanno segnalato un aumento addirittura dell’80% a Genova, del 55% in più a Napoli, del 10% a Torino e dell’8,5% a Roma. Lo scarto con i numeri pre-pandemici sarebbe da imputare, secondo i magistrati, non tanto a una diminuzione degli illeciti durante i mesi di lockdown, quanto più a una ripresa dell’invio degli accertamenti da parte dell’Agenzia delle Entrate una volta riprese a pieno regime tutte le attività.
Crescite a quattro cifre - Crescite ancora più vertiginose, tuttavia, si legano al reato di compensazione indebita: quella che consiste, cioè, nel cancellare i debiti con il Fisco utilizzando crediti fasulli, creati con false fatture. Una tendenza sempre più diffusa tanto da essere stata definita dai magistrati “la nuova frontiera dell’evasione fiscale”, sostituendo modalità da sempre “più care” agli italiani come quella delle frodi carosello per non versare l’Iva. A Roma nel 2015 la Procura registrava 15 procedimenti per compensazioni indebite, che arrivano a 374 nel 2021, con un aumento del 2237%, che diventa un +292% a Napoli con 114 procedimenti in più negli ultimi cinque anni, o un totale di 103 registrate a Torino. Procedimenti, poi, che spesso assumono dimensioni impressionanti, considerato che a processo finiscono non solo quanti forniscono i crediti falsi, ma anche tutti quelli che li utilizzano. Sempre più diffuse anche le società “scatole vuote”, attive ossia solo sulla carta. Dello stesso tipo che a Roma, intorno ai bonus edilizi, avevano messo in piedi un giro di fatture false, per costituire crediti d’imposta fittizi che poi tentavano di monetizzare o di mandare in compensazione. Per cercare di dare un primo taglio ai procedimenti, dunque, le autorità stanno cercando di distinguere tra le imprese che hanno approfittato dei sistemi illeciti poiché travolte dalla crisi e quelle che invece erano nate unicamente con lo scopo di compiere frodi.
Pericolo fondi pubblici - A crescere sempre di più sono anche le truffe per ottenere finanziamenti pubblici: a rendere nettamente più ghiotto il bottino i miliardi di fondi messi in gioco tra il 2021 e il 2026 con il PNRR, che per quanto controllati anche dalla Procura europea faranno registrare ulteriori rialzi nelle statistiche. A Genova si è passati dai 15 procedimenti del 2015 ai 295 del 2021, a Roma da 37 si è arrivati a 202, a Bologna a 55, dai 14 del 2015 e a Napoli a 227 da 58. La Guardia di Finanza ha varato un piano operativo strategico, per porre un argine immediato alle frodi, attraverso misure di aggressione patrimoniale.
A confermare questi numeri e percentuali ci sono poi i sequestri preventivi compiuti dalla Guardia di finanza per questo tipo di illeciti. Ma sono proprio le fatture false il nucleo fondamentale attorno al quale ruoterebbe la criminalità economica, in uno schema che si ripete, che tende ad abbattere l’imponibile fiscale, accumulare contante fuori bilancio e riciclare denaro sporco.