11 marzo 2025

Lavoro nero, ancora troppe imprese non in regola: quando si rischia la sospensione

Nonostante l'inasprimento delle sanzioni e l'introduzione di meccanismi premiali, il lavoro irregolare resta una piaga nel nostro Paese. La patente a punti serve?

Autore: Miriam Carraretto
Nonostante nel 2024 siano state introdotte sulla carta importanti novità riguardo al contrasto al lavoro nero, i dati parlano chiaro: sono ancora troppe le imprese non in regola. L’Ispettorato Nazionale del Lavoro ha aumentato le sanzioni per chi commette reati e ha introdotto dei meccanismi di premialità per le aziende più virtuose - tra le più importanti, la patente a punti e la lista di conformità – e questo qualche risultato l’ha portato. Tuttavia, c’è ancora molto da fare.

Posto che non sono usciti nuovi dati Inl relativi al lavoro nero, come forse avrete invece letto altrove, i numeri più affidabili in merito al sommerso sono quelli che arrivano non dall’Ispettorato del Lavoro, che purtroppo sottostima le cifre, ma dall’Istat.

Quanti lavoratori in nero ci sono in Italia e in quali settori

Dall'attività dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro sappiamo che tra gennaio e dicembre 2023, sono stati scoperti 21.170 lavoratori in nero, di cui 10.156 nel terziario (47,8%) e 2.666 nell’edilizia; 328.549 irregolari, 36.511 rapporti fittizi, 3.208 vittime di sfruttamento o caporalato, di cui 2.123 in agricoltura e 897 nel terziario.

Secondo l’Istat, invece, sono quasi 3 milioni (2.990.000 per l’esattezza) i lavoratori irregolari in Italia (il dato si riferisce al 2021), di cui 2.177.000 occupati dipendenti e gli altri autonomi: significa circa 73mila in più rispetto al 2020 (+33mila dipendenti e +39mila partite Iva).

Come spiega la Cgil, se si fa un confronto con il lavoro regolare, il tasso di irregolarità è del 12,7%: in pratica, su 100 lavoratori regolari, quasi 13 sono in nero o in grigio. Il settore in cui si fa più nero è quello dei servizi alla persona (42,6%), seguito da agricoltura (16,8%), terziario (13,8%) costruzioni (13,3%), e poi commercio, trasporti, alloggio e ristorazione (12,7%).

L’economia sommersa nel nostro Paese vale 160 miliardi di euro, che corrispondono all’8,7% del Pil: oltre 91 miliardi arriva dalle sottodichiarazioni, pari al 5% del Pil, e circa 68 miliardi dal lavoro irregolare vero e proprio (3,7% del Pil).

Quando un'impresa può essere sospesa e cosa deve fare per mettersi in regola

Ricordiamo che le conseguenze per le aziende non sono irrilevanti. L’attività di un’impresa può essere sospesa attraverso il cosiddetto provvedimento di sospensione dell’attività imprenditoriale in questi casi:
• almeno il 10% dei lavoratori presenti sul luogo di lavoro è in nero, senza preventiva comunicazione d'instaurazione del rapporto di lavoro (CO);
• sussistono gravi violazioni in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

La sospensione può essere revocata solo in questi casi:
• quando i lavoratori in nero vengono regolarizzati;
• quando vengono ripristinate regolari condizioni di lavoro in materia di sicurezza;
• in caso di lavoro nero, dopo il pagamento di una sanzione di 2.500 euro fino a 5 lavoratori irregolari e di 5mila euro per oltre 5 lavoratori. Gli importi raddoppiano se, nei 5 anni precedenti, l’impresa è già stata sospesa;
• in caso di gravi violazioni, dopo il pagamento di una sanzione d’importo prestabilito in relazione a ciascun tipo di irregolarità. Gli importi raddoppiano in caso di recidiva.

Attenzione che anche la retribuzione in contanti è sanzionabile.

La patente a punti funziona?

La patente a punti sta aiutando il sistema a diventare più virtuoso, almeno in parte. Viene assegnato un punteggio iniziale di 30 crediti che può aumentare fino a un massimo di 100 se le imprese rispettano la normativa in materia di lavoro e legislazione sociale e fanno tutto il possibile per migliorare la sicurezza.

Se il punteggio della patente a crediti scende sotto i 15 crediti, l’impresa o il lavoratore autonomo non possono più lavorare fino a quando non avranno recuperato i crediti mancanti, legati alla messa in regola.
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