Addio documenti di carta o plastica, addio allo Spid a cui abbiamo fatto tanta fatica ad abituarci, e benvenuto a: “It Wallet” sempre a portata di mano, o meglio di smartphone! Questa è la novità digitale del 2024. Avremo finalmente tutti i nostri documenti insieme da esibire su un portafoglio digitale: carta di identità elettronica ma anche tessera sanitaria digitale, patente, carta europea della disabilità.
Che fine faranno, quindi, Cie e Spid? Vediamolo insieme.
Cos’è It Wallet – L’“It Wallet” è un portafoglio digitale all’avanguardia che vuole sostituire quello fisico che abbiamo ancora oggi nelle nostre tasche e borse. Con “IT Wallet”, da un’unica piattaforma potremo accedere facilmente a vari servizi e avremo diversi documenti come la nostra carta d’identità elettronica, la tessera sanitaria, i documenti di disabilità, la patente di guida, e varie carte o documenti di aziende private con cui abbiamo rapporti.
It Wallet, i tempi - L’obiettivo del governo per “It Wallet” è preciso: raggiungere 42,5 milioni di italiani entro il 2025, essere dunque i primi in Europa. È un passo fondamentale, a detta dell’esecutivo, per l’inclusione digitale. Un passo non semplice considerando che ad oggi, dopo 7 anni dal suo avvio, sono ancora solo 36,4 milioni gli italiani che usano lo Spid e 39,3 milioni che usano la CIE.
“IT Wallet” diventerà l’unica identità digitale nazionale e gestita dallo Stato, ma per garantire una transizione fluida il governo garantisce una convivenza con lo Spid all’interno dell’“It Wallet”, almeno nel periodo iniziale.
Vediamo i tempi dettati dal governo:
- entro il 30 giugno 2024: sarà rilasciata una prima versione dimostrativa con funzionalità ridotte di “IT wallet” per la verifica tra un numero limitato di soggetti, previo invito sulla già esistente App IO;
- in tutto il 2024: verranno studiate le potenzialità di sviluppo;
- entro il 2025: tutti avranno lasciato lo Spid e useranno “IT Wallet”;
- entro il 2026: ci sarà un portafoglio digitale europeo, un sistema digitale unito per tutti i cittadini dei 27 Stati membri, che permette uniformità, connessione e comunicazione globale.
L'accesso da APP io nella nuova versione - “IT Wallet” sarà ospitato su App IO, la piattaforma con la quale oggi le pubbliche amministrazioni dialogano con i cittadini, che subirà una modifica proprio per ospitare una nuova sezione dedicata a tutti i documenti associati alla nostra identità digitale. Il sistema, offrirà due livelli di sicurezza (2 e 3), garantendo così protezione e accessibilità nelle operazioni digitali. Vi sottolineiamo, quindi, in questa sede, la necessità appena sarà lanciato nel 2024 l’”IT Wallet” di scaricare la versione aggiornata dell’App contenente appunto l’”IT Wallet”, per poter usare e sperimentare il nuovo sistema.
Gli obiettivi e le difficoltà - L’Italia è in una posizione di leadership tecnologica sull’identità digitale e ha intenzione di mantenerla anticipando, rispetto agli altri paesi, l’attivazione dell’“IT Wallet” entro il 2025. Per farlo deve semplificare lo scenario di varie identità digitale, infatti, coesistono tre strumenti di identità digitale differenti, basati su tecnologie differenti: CIE, SPID e TS-CNS. Ci sono delle problematiche da superare, che speriamo l’”IT Wallet” riuscirà senza troppe difficoltà, come la complessità nella registrazione e nell’utilizzo dei sistemi e la mancanza di consapevolezza pubblica sull’importanza dell’identità digitale.
“IT Wallet” è stato progettato proprio per facilitare l’esperienza di cittadini, PA e imprese, per quanto riguarda l’uso dei servizi digitali, oltre che per integrare nuove funzioni e aggiungere nuovi certificati garantendo la massima sicurezza e affidabilità.
Alessio Butti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all’Innovazione tecnologica, è stato chiaro: “Dobbiamo cominciare a spegnere lo SPID e promuovere la carta d’identità elettronica (CIE) come unica identità digitale”. È una dichiarazione che segna un cambiamento importante nella strategia digitale italiana. È, in fondo, dal 2020 l’obiettivo di Butti quello di trasferire la gestione dell’identità digitale da società private, come ad esempio Aruba e InfoCert, ad aziende pubbliche. È stato fatto spesso il nome di Poste Italiane, partecipata al 64% dal ministero dell’Economia e delle finanze, e per l’obiettivo che l’esecutivo sembra intenzionato a porsi, cioè un’identità digitale di Stato, potrebbe aver senso fare in modo che i cittadini favoriscano la Cie rispetto allo Spid.
Differenze tra SPID e CIE - SPID e CIE, sono strumenti usati per firmare documenti elettronici online con validità legale.
Attualmente, per la CIE è garantito un livello di sicurezza di terzo grado attraverso un lettore NFC o lo smartphone (con relativa App) e il PIN che viene dato in fase di rilascio della carta (motivo per cui a differenza dello Spid che è gratuito, ha un costo di 16,79 euro). La CIE viene rilasciata anche ai soggetti con meno di 18 anni, fin dalla nascita.
Lo SPID, invece, lo possono attivare solo i cittadini maggiorenni in possesso di un documento d’identità italiano e in corso di validità, ed è usabile solo per la maggior parte delle operazioni online, ma non sufficiente per alcune esigenze più avanzate, perché offre livelli di sicurezza di primo e secondo grado e, solo raramente, di terzo livello. Il terzo grado di sicurezza è quello richiesto dagli standard fissati dall’Europa per l’identità digitale europea, ed è lo standard al quale dobbiamo omologarci se vogliamo garantirci una comunicazione e connessione a livello europeo.