23 aprile 2025

Locazioni brevi, record di redditi dichiarati nel 2023

Il report del Mef conferma un anno record per gli affitti turistici, con una crescita notevole del reddito imponibile soggetto a cedolare secca

Autore: Lucia Giampà
Il 2023 si è consacrato come un anno senza precedenti per il settore delle locazioni brevi in Italia. I dati parlano chiaro: il reddito imponibile dichiarato da comodatari e subaffittuari e assoggettato all'aliquota del 21% della cedolare secca ha raggiunto la cifra significativa di 438 milioni di euro nel 2023, segnando un notevole incremento rispetto ai 270 milioni registrati nell'anno precedente.

È quanto emerso dalle analisi dei dati e dalle tabelle relative alle dichiarazioni IRPEF e IVA presentate nell’anno d’imposta 2023, condotta dal Dipartimento delle Finanze del Mef.

Locazioni brevi e cedolare secca

Per completezza, si ricorda che le locazioni brevi, spesso chiamate anche affitti brevi turistici, sono contratti di affitto di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a 30 giorni. Queste locazioni sono stipulate da persone fisiche al di fuori dell’esercizio di attività d’impresa, direttamente o tramite intermediari immobiliari o piattaforme online come Airbnb e Booking.

Per le locazioni brevi è spesso possibile optare per la cedolare secca cioè un’imposta sostitutiva dell’IRPEF e delle addizionali, con un’aliquota generalmente del 21% (che può salire al 26% dal secondo immobile locato).

Dichiarazione IRPEF: i dati

Tornando al report fornito dal Mef, dai dati relativi alla Dichiarazione IRPEF, emerge che il numero di contribuenti è pari a oltre 42,5 milioni, con un incremento dell’1,3% rispetto al 2022. Il reddito complessivo totale dichiarato ammonta a 1.027,7 miliardi di euro (57,5 miliardi in più rispetto all’anno precedente, +5,9%) per un valore medio di 24.830€.

L’analisi territoriale conferma che la regione con reddito medio complessivo più elevato è la Lombardia (29.120 euro), mentre la Calabria rappresenta il fanalino di coda con il reddito medio più basso (18.230 euro).

I redditi da lavoro dipendente e da pensione rappresentano circa l’84% del reddito complessivo dichiarato; il reddito medio più elevato è quello da lavoro autonomo pari a 70.360€; mentre il reddito medio dichiarato dai lavoratori dipendenti è pari a 23.290€, quello dei pensionati a 21.260€.

Trend in crescita per tutte le tipologie di reddito:
  • reddito d’impresa in contabilità ordinaria (+8,1%);
  • reddito d’impresa in contabilità semplificata (+6,5%);
  • reddito da partecipazione (+7,2%);
  • reddito da lavoro autonomo (+8,8%);
  • reddito da pensione (+7,6%);
  • reddito da lavoro dipendente (+4,5%).
Per quanto riguarda l’imposta netta totale dichiarata, si segnala che ammonta a 189,9 miliardi di euro (+9% rispetto all’anno precedente), è pari in media a 5.660 euro e viene dichiarata da oltre 33,5 milioni di soggetti, pari a circa il 78,8% del totale dei contribuenti.

In merito all’addizionale regionale Irpef, si rende noto che nel 2023 ammonta a 15,2 miliardi di euro (+9,6% rispetto al 2022). L’addizionale regionale media varia da un minimo di 290 euro in Sardegna a un massimo di 810 euro nel Lazio. Infine, si segnala che l’addizionale comunale ammonta complessivamente a oltre 6,3 miliardi di euro, in crescita del 9,1% rispetto al 2022, con un importo medio che varia dal minimo di 130 euro della Provincia di Bolzano al massimo di 280 euro nel Lazio.
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