22 giugno 2021

Minimo storico di dipendenti pubblici: 3,2 milioni

La pandemia e i pensionamenti hanno bloccato il necessario turnover, che entro quest’anno dovrebbe riprendere con 119mila nuove assunzioni. Al momento la P.A. paga 94 pensioni ogni 100 dipendenti attivi

Autore: Antonio Gigliotti
Fino al venerdì 25 giugno, saranno oltre 200 gli eventi in streaming del “Forum Pubblica Amministrazione 2021”, incentrati sul tema “Connettere le energie vitali del Paese”, collegato al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Una manifestazione che si è aperta con un rapporto sullo stato della pubblica amministrazione realizzato dalla “FPA”, società del “Gruppo Digital360”, secondo cui a gennaio 2021 il numero dei dipendenti pubblici in Italia ammontava a 3,2 milioni di lavoratori, ossia 31mila in meno rispetto al 2020.

Cifre che rappresentano il minimo storico da vent’anni a questa parte, dovute ad una tempesta perfetta creata dalla congiunzione fra il blocco dei concorsi durante l’emergenza sanitaria e da un forte aumento dei pensionamenti, che insieme hanno bloccato il turnover. Ma è proprio quello dei pensionati del pubblico, racconta il rapporto, il popolo più numeroso: si parla di 3,03 milioni di ex dipendenti, con un rapporto preoccupante di 94 pensioni erogate ogni 100 dipendenti attivi. Un trend che nel prossimo triennio vivrà addirittura un aumento esponenziale, con un esercito di nuovi pensionati compreso fra 300 e 500mila dipendenti pubblici.

In compenso, la P.A. italiana conferma tutti i propri limiti: è “anziana”, con un’età media dei dipendenti pari a 50 anni aggiornati a fatica (1,2 giorni all’anno pro-capite di formazione). Un quadro desolante che sembra confermare la scarsa considerazione che gli italiani nutrono verso il pubblico: per il 76% dei nostri connazionali si tratta di servizi inadeguati contro il 51% dei nostri “cugini” europei, che evidentemente hanno qualcosa in meno di cui lamentarsi.

A discapito di tutto si è finalmente riaperta la stagione dei concorsi, con procedure più semplificate e snelle che puntano proprio a rimpolpare la macchina dello Stato, destinata ad essere uno piloni su cui gettare le fondamenta della ripresa e verso cui sono destinati 1,7 miliardi di euro complessivi di investimento del PNRR per migliorare le capacità della P.A. in vista delle sfide future.

Secondo il Dipartimento della Funzione Pubblica, entro quest’anno nella Pubblica Amministrazione sono previste 119mila nuove assunzioni a tempo indeterminato fra regioni, servizi sanitari, comuni, università, enti pubblici e di ricerca, più altri 91mila nuovi posti nelle scuole.
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