La voragine del Superbonus continua ad allagarsi senza sosta: lo conferma la fresca relazione dell’Enea, dedicata mensilmente al pozzo privo di fondo della maxi-agevolazione.
Una corsa senza freni, come conferma l’Agenzia per le Nuove tecnologie, che anche nel mese di marzo concluso da poco, complice lo strascico di asseverazioni che risalgono ancora allo scorso anno, ha macinato 7,8 miliardi sottoforma di detrazioni legate a lavori di ristrutturazione.
I dati Enea si riferiscono al totale delle asseverazioni depositate sia per i lavori chiusi che a stato di avanzamento, rendendo difficile ipotizzare se la crescita è dovuta alla fretta di chiudere i cantieri entro fine dicembre approfittando dell’aliquota più elevata, o se invece si tratta di un maggior interesse ad avviare i lavori anche alla luce della direttiva varata dall’UE sulle case green.
Ma resta comunque il senso di un ulteriore aumento stellare dei lavori censiti a marzo, pari a 13mila cantieri per lo più condominiali, con i 7,8 miliardi delle nuove detrazioni contro i 5,6 di investimenti del mese di aprile, iniziato da pochi giorni.
Il totale raggiunge così la preoccupante quota di 122,245 miliardi di euro (contro i 114,431 di febbraio), utilizzati per ristrutturare quasi mezzo milione di immobili di varia natura, con 117 miliardi di euro di investimenti ammessi a detrazione dal 2020, primo anno del Superbonus. Conti che per lo Stato testimoniano una spesa fuori controllo che ormai sfiora gli 8 miliardi al mese, con l’unica consolazione di aver raggiunto il 95,2% degli interventi che ormai possono dirsi completati.
“Tornando alla definizione di Draghi del debito buono forse abbiamo fatto un po’ di debito non troppo buono e adesso dobbiamo essere in grado di generare in modo selettivo investimenti che meritano l’aiuto pubblico – ha commentato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti intervenendo a ‘Investing Italy’ organizzato dalla Conferenza delle Regioni e delle Province autonome con la Regione Friuli Venezia Giulia - le grandi transizioni implicano inevitabilmente la mano pubblica al fianco degli investimenti privati”.
Riguardo gli edifici coinvolti, a marzo la quota di condomini interessati agli interventi ha raggiunto un totale di 132.492 edifici, quasi 12.000 in più rispetto al mese di febbraio. Per contro, si riducono i costi a carico dei proprietari, scesi a 593.579 euro, in media circa 7.000 in meno rispetto a febbraio e cifra di molto inferiore a quella di un anno fa.
A livello geografico, su un totale di 494.406 asseverazioni depositate, la regione con il maggior numero di interventi e di investimenti ammessi a detrazione risulta la Lombardia, con un record di 77.840 asseverazioni per oltre 21,8 miliardi di investimenti. Seguono l’Emilia Romagna (11,34 miliardi di investimenti ammessi a detrazione e 44.299 asseverazioni), e il Veneto (10,95 miliardi di investimenti ammessi a detrazione per 59.490 asseverazioni). Per finire in bellezza con gli 8 castelli interessati dal Superbonus, di cui 3 in Piemonte, 2 nel Lazio, 2 in Lombardia e uno in Basilicata, che da soli assorbono 599.718 euro, ovvero oltre la metà degli investimenti complessivi ammessi a detrazione per questa voce.
“Si chiude la stagione del Superbonus con un’eredità pesantissima per i conti pubblici e quindi per tutti gli italiani. Questa è la realtà, quindi nei prossimi anni dovremo assumerci l’onere di pagare questo debito che è stato fatto – ha concluso il ministro Giorgetti - sulla necessità di una manovra correttiva, vogliamo rispettare esattamente gli obiettivi della Nadef presentata in autunno per una questione di credibilità. Se c’è qualcosa da correggere la correggeremo ma sostanzialmente siamo in linea”.
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