Con un occhio ai troppi scandali fiscali e l’atro al terrorismo, la Commissione Europa ha proposto un pacchetto di norme anti-riciclaggio che, oltre alla creazione di una nuova Autorithy, puntano a impedire i pagamenti in contanti per cifre superiori ai 10mila euro.
“I pagamenti cash di grandi dimensioni rappresentano per i criminali un semplice ed efficace per riciclare denaro, poiché è molto difficile rilevare le transazioni. Per questo proponiamo un limite di 10mila euro a livello UE per i pagamenti in contanti, limite alto a sufficienza per non mettere in discussione l’euro come moneta a corso legale e riconoscere comunque il ruolo vitale del contante. I limiti esistono già per circa due terzi degli Stati membri, ma gli importi variano: i limiti nazionali inferiori ai 10 mila euro possono rimanere in vigore”.
L’obiettivo dichiarato della Commissione UE è rendere più difficile il riciclaggio di denaro sporco per contrastare il terrorismo, introducendo anche il divieto di fornire portafogli anonimi di criptovalute, “al pari dei conti correnti bancari. Obbligando quindi tutti i fornitori di servizi a condurre indagini e approfondimenti sui propri clienti: il riciclaggio di denaro è un fenomeno globale che richiede una forte cooperazione internazionale”.
Si tratta, commenta Palazzo Berlaymont, di quattro proposte legislative studiate per migliorare “il quadro normativo UE esistente tenendo conto delle sfide nuove ed emergenti legate all’innovazione tecnologica, e per arginare i problemi di valute virtuali, flussi finanziari più integrati nel mercato unico e contrastare la natura globale delle organizzazioni terroristiche. Verranno collegati i registri nazionali, fornendo alle Unità di informazione finanziaria un accesso più rapido alle informazioni sui conti bancari e le cassette di sicurezza. La Commissione fornirà inoltre alle autorità di contrasto dei crimini finanziari l’accesso al sistema, accelerando le indagini finanziarie e il recupero dei proventi di reato nei casi transfrontalieri”.
“Ogni nuovo scandalo di riciclaggio è uno scandalo di troppo, e ci ricorda che il lavoro per colmare le lacune del nostro sistema finanziario non è ancora finito – ha commentato il vicepresidente Valdis Dombrovskis - negli ultimi anni abbiamo compiuto enormi progressi e le nostre norme antiriciclaggio sono ora tra le più severe al mondo. Adesso però serve una rigorosa vigilanza”.
A questo si collega la proposta per la nascita dell’AMLA (Anti-Money Laundering Authority), la nuova autorità anti-riciclaggio, destinata a diventare la “centrale di coordinamento delle autorità nazionali, per garantire che il settore privato applichi in modo corretto e coerente le norme UE”. L’autorità avrà il compito di istituire un unico sistema integrato di vigilanza in tutta la UE, basato su metodologie di vigilanza comuni, vigilare su enti finanziari a rischio che operano fra gli Stati membri, monitorare e coordinare gli organismi di vigilanza nazionali e coordinare gli organismi di vigilanza.
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