24 novembre 2018

Bonus pubblicità: pubblicato l’elenco degli operatori economici

Autore: Pietro Mosella
Chiusa lo scorso 22 ottobre la fase di presentazione delle domande (attraverso i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate) per la fruizione del bonus fiscale sugli investimenti pubblicitari incrementali sulla stampa e sulle emittenti radiofoniche e televisive locali, il Dipartimento per l’informazione e l’editoria, ha reso noti i dati relativi alle stesse, pervenute dagli operatori economici interessati.

La misura – Ricordiamo che, l’articolo 57-bis del D.L. 24 aprile 2017, n. 50, convertito con modificazioni dalla Legge 21 giugno 2017, n. 96, e modificato dall'articolo 4 del D.L. 16 ottobre 2017, n. 148 (convertito con modificazioni dalla Legge 4 dicembre 2017, n. 172), ha previsto un’importante agevolazione di natura fiscale, nella forma di un credito d’imposta.
La norma, infatti, ha istituito un credito d’imposta sugli investimenti pubblicitari incrementali (con incremento minimo dell’1% rispetto agli analoghi investimenti dell’anno precedente), cosiddetto “bonus pubblicità”, effettuati dalle imprese, dai lavoratori autonomi e dagli enti non commerciali, sulla stampa (giornali quotidiani e periodici, locali e nazionali) e sulle emittenti radio-televisive a diffusione locale, nella misura del 75 per cento del valore incrementale degli investimenti effettuati, elevato al 90 per cento nel caso di microimprese, piccole e medie imprese e start up innovative.

Si ricorda, altresì, che possono accedere al beneficio i soggetti titolari di reddito d'impresa o di lavoro autonomo ed enti non commerciali che effettuano investimenti in campagne pubblicitarie, sulla stampa quotidiana e periodica anche on line e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, il cui valore superi di almeno l’1 per cento gli analoghi investimenti effettuati nell'anno precedente sugli stessi mezzi d’informazione.

L’elenco degli operatori economici - Il Dipartimento ha annunciato che, l’Agenzia delle Entrate, ha elaborato e trasmesso allo stesso, i dati relativi alle domande di "prenotazione" del beneficio pervenute dagli operatori economici interessati.
Tali dati, hanno visto la presentazione, in totale, di 6.781 istanze, la gran parte delle quali (circa l’88 per cento) pervenute da piccole e medie imprese, da microimprese e da start-up innovative.
In virtù delle istanze presentate, quindi, secondo il Dipartimento, detta misura agevolativa “ha incontrato il gradimento degli operatori economici, per i quali è certamente apprezzabile poter investire in pubblicità con la prospettiva di una parziale compensazione fiscale”.

Attraverso le istanze presentate, inoltre, - come evidenzia il Dipartimento - si genera un fabbisogno finanziario ampiamente superiore agli stanziamenti che la legge ha finalizzato a questa misura per l’anno 2018 (€ 12.500.000 per gli investimenti pubblicitari incrementali su radio e televisioni locali, ed € 30.000.000 per gli investimenti incrementali sulla stampa, cartacea e online), per cui, le compensazioni che potranno essere riconosciute a ciascuno, deriveranno dal riparto percentuale che è stato operato tra fabbisogno e stanziamento.

Nell’elenco pubblicato (consultabile sul sito del Dipartimento per l’informazione e l’editoria), sono individuati gli operatori economici che potranno beneficiare del "bonus" fiscale, naturalmente a condizione e nei limiti in cui rispetteranno le previsioni d’investimento comunicate e che dovranno essere confermate con l’invio della relativa documentazione a gennaio 2019.
Come spiega lo stesso Dipartimento, per ogni operatore, è indicata la somma "teoricamente fruibile", calcolata dall'Agenzia delle Entrate sulla base del riparto percentuale di cui sopra, pari al:
  • 23% per gli investimenti incrementali sulle radio e televisioni locali;
  • al 26% per gli investimenti incrementali sui giornali quotidiani e periodici, cartacei e online.

Per gli investimenti incrementali effettuati su entrambi i canali la percentuale di riparto si colloca tra il 23% ed il 26%: in questo caso, infatti, la percentuale è calcolata sull'investimento incrementale complessivo e varia, oltre che in funzione del differente investimento incrementale su ciascun canale, anche in base all'ammontare dei rispettivi investimenti effettuati nell'anno in corso.
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