2 novembre 2018

Bonus Resto al Sud anche per i professionisti

Autore: Giuseppe Arleo
La bozza del disegno di legge di bilancio del 29 ottobre 2019 introduce importanti novità in merito alle agevolazioni della legge Resto al sud gestita da Invitalia, ampliando la platea dei beneficiari anche alle libere professioni - esclusi in una sede di conversione del decreto - ed elevando il limite di età a 45 anni.

I dati ufficiali aggiornati al giorno 11 ottobre 2018 indicano che sono state presentate 4.590 domande di cui approvate 1.597 mentre sono in compilazione 7.191. Si tratta di un bando a sportello dove sono stati stanziati l’anno scorso 1.250 milioni di euro al fine di avviare attività d’impresa.

Ad oggi tale legge finanzia persone under 36 che vogliano avviare attività d’impresa nei settori della produzione beni e servizi, artigianato, industria ad eccezione del commercio e, come intuibile, delle libere professioni. Possono partecipare anche persone che superano i 36 anni a condizione che essi siano massimo 1/3 della compagine e non abbiano rapporti di parentela entro il quarto grado con gli altri soci. Le aree agevolabili sono Campania, Calabria, Puglia, Basilicata, Sicilia, Sardegna, Abruzzo e Molise. Possono accedervi anche coloro che risiedono all’estero a condizione che portino la residenza dei territori innanzi indicati dopo l’approvazione della domanda di finanziamento. La legge di finanziamento, poi, agevola sia le ditte individuali che società e cooperativa, costituite dopo il 21 giugno 2017 o da più proponenti, salvo poi costituire la società entro 60 giorni dalla delibera di Invitalia o 120 giorni se residenti all’estero. Possono accedere al finanziamento anche coloro che sono occupati all’atto della presentazione della domanda salvo poi avere un contratto a tempo determinato o essere inoccupati all’atto della delibera di ammissione alle agevolazioni e per tutta la durata del finanziamento. Sono invece esclusi coloro che alla data del 21 giugno 2017, giorno di conversione del decreto, erano titolari di partita iva o amministratori di società; sono altresì esclusi coloro che hanno avuto finanziamenti a valere su progetti di autoimprenditorialità.

L’importo del finanziamento, per ogni persona, è pari a 50.000 fino ad un massimo di 200.000 euro di cui il 35% a fondo perduto ed il 65% invece in forma di finanziamento bancario a tasso zero, erogato da una delle banche convenzionate ad Invitalia ed al bando Resto al Sud, garantito nella misura dell’ottanta per cento da parte di Invitalia e rimborsabile in 8 anni di cui i primi due di preammortamento.

Sono oggetto di investimento esclusivamente arredi, attrezzature e macchinari nuovi di fabbrica, opere edili ed impiantistica nella misura del 30%, spese in ICT, spese di gestione quali materie prime, fitti, utenze, semilavorati, polizze, ecc., nella misura del 20%. Non è obbligatorio allegare i preventivi alla domanda di agevolazione né allegare il contratto di locazione dell’immobile.

La domanda si presente esclusivamente in maniera telematica, pertanto tutto via Pec, e dotandosi di firma digitale oltre al fatto di dover fare riferimento alla modulistica ad hoc prevista nel bando. L’iter di valutazione si completa con un colloquio conoscitivo che è parte integrante dell’intero sistema. In caso di rigetto della domanda, questa può essere ripresentata purché le condizioni di accesso siano sempre presenti. Una volta avuta la delibera di ammissione alle agevolazioni entro 6 mesi si deve ottenere la delibera di ammissione alla parte del mutuo. L’iniziativa, invece, deve essere avviata entro 24 mesi ad eccezione di cause di forza maggiore che possono far ottenere una proroga nella tempistica. È anche possibile chiedere un anticipo al 35% ed esso è nella misura minima di almeno il 50% presentando la parte rispettiva di investimento realizzato con fatture anche non quietanzate e sarà erogato entro 30 giorni dalla presentazione della documentazione. Il saldo invece verrà erogato ad investimento realizzato e dopo la verifica da parte di Invitalia diretta ad appurare l’apertura dell’attività, il corretto iter amministrativo, la presenza di tutti i beni e la verifica di tutti i pagamenti effettuati iva inclusa; una volta appurato ciò, entro 60 giorni, vi è l’accredito del saldo.

I beni oggetto dell’investimento, agevolabili anche prima dell’approvazione ma a condizione che siano successivi alla presentazione della domanda, hanno il vincolo di inalienabilità di 5 anni o comunque non sono alienabili prima della scadenza del finanziamento bancario.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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