Decreto ambiente convertito: dal dissesto idrogeologico al Piano Mattei
Autore: Angela Taverna
Ufficialmente in vigore dal 17 dicembre 2024, la L. 13 dicembre 2024 n. 191, che ha convertito il decreto-legge 17 ottobre 2024 n. 153, ha introdotto importanti novità modificando il TUA (Testo Unico sull’Ambiente).
La legge in esame si propone di colmare lacune nella disciplina ambientale, ponendo particolare attenzione al dissesto idrogeologico, alla tutela delle acque e allo smaltimento degli inerti.
Gli elementi salienti della L. 191 sono i seguenti:
valutazioni e autorizzazioni ambientali, che apportano modifiche alla seconda parte del D.lgs. 152/2006;
introduzione di interventi per la ricerca e coltivazione degli idrocarburi, con l’obiettivo di coniugare esigenze di salvaguardia ambientale e sicurezza degli approvvigionamenti;
introduzione del concetto di “acque affinate” (acque reflue urbane) e l’impiego delle stesse nella lotta alla siccità, con modifiche alla terza parte del D.lgs. 152/2006;
modifica della disciplina relativa alla figura del responsabile tecnico dei rifiuti: da oggi, tale ruolo può essere ricoperto dal legale rappresentante dell’impresa per tutte le categorie di iscrizione all’albo, senza necessità di verifica iniziale o aggiornamenti. Tuttavia, ciò è possibile esclusivamente per la propria impresa e a condizione che il legale rappresentante abbia ricoperto tale ruolo per almeno tre anni consecutivi. Questa modifica rappresenta un aggiornamento rispetto a quanto previsto dal decreto-legge prima della conversione;
promozione delle politiche di sostenibilità economica nell’ambito della realizzazione di interventi strutturali, soprattutto di grandi dimensioni, con il massimo riciclo dei materiali edili;
istituzione di una struttura di supporto per il commissario straordinario del sito di Crotone-Cassano-Cerchiara;
misure specifiche per il contrasto al dissesto idrogeologico, con interventi mirati alla prevenzione di disastri ambientali;
istituzione del sistema nazionale a rete per la protezione dell’ambiente e disciplina dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
modifica di alcune delle disposizioni della c.d. “Legge Salvamare”, mediante applicazione dei criteri dell’end of waste (procedura mediante la quale un rifiuto cessa di essere tale attraverso operazioni di recupero) ai rifiuti in plastica accidentalmente pescati e volontariamente raccolti.
In sede di conversione del decreto-legge, sono stati aggiunti due articoli:
l’articolo 5-bis, che modifica il D.lgs. gennaio 2003 n. 36 relativo alle discariche, prorogando i termini relativi alle deroghe sui limiti di ammissibilità dei rifiuti destinati alle stesse;
l’articolo 10-bis, che si pone l’obiettivo di potenziare i piani di investimento del c.d. Piano Mattei. Piano volto a promuovere nel continente Africano istruzione, infrastrutture, agricoltura e sanità nel pieno rispetto delle popolazioni autoctone.
L’analisi degli aspetti trattati dalla legge evidenzia l’impegno delle istituzioni nella gestione delle problematiche ambientali, in linea con gli obiettivi condivisi con l’Unione Europea.