12 ottobre 2018

Finanziamenti Mise per R&S in Agrifood, Fabbrica intelligente e Scienze della vita

Autore: Giuseppe Arleo
Il Mise, attraverso il decreto del 5 marzo 2018, poi integrato dal decreto direttoriale del 27 settembre che definisce i termini e le modalità di presentazione delle proposte progettuali, ha l’obiettivo di concedere finanziamenti in favore dei progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale nei settori applicativi della Strategia nazionale di specializzazione “Fabbrica intelligente” cioè riferita a soluzioni tecnologiche che hanno l’obiettivo di ottimizzare i processi produttivi e di automazione industriale oltre che logistica di rete, tecnologie di produzione, meccatronica, robotica e utilizzo di TIC. Oltre questo settore ne vengono delineati altri due in linea con la Strategia nazionale di specializzazione, cioè “Agrifood” e “Scienze della vita”. Il primo si propone di incentivare soluzioni tecnologiche di produzione, conservazione, tracciabilità e qualità dei cibi, inerenti attività agricole in senso stretto oltre che forestali, industria del legno, bevande fino al packaging ed al confezionamento. Il secondo invece è inteso come il settore che comprende lo studio della materia e degli esseri viventi, quindi riguarda sia l’uomo che gli animali e le piante.

I contributi concessi da questo bando sono in linea con quanto stabilito dal Regolamento GBER, regolamento Ue 651/2014 e, fatte salve proroghe, concedibili fino al 31 dicembre 2020. Si intuisce facilmente come i progetti ammissibili alle agevolazioni debbono prevedere la realizzazione di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzato ad innovazioni di prodotti o servizi e di processi tramite lo sviluppo di tecnologie e nei tre settori sopra menzionati. Sono soggetti beneficiari le imprese disciplinate dall’art. 2195 del codice civile, le imprese artigiane, le imprese agro-industriali che svolgono in prevalenza attività industriale, le imprese che fanno attività ausiliare a favore di queste anzidette ed anche i Centri di ricerca. I progetti si possono presentare anche congiuntamente attraverso il contratto di rete o forme contrattuali diverse, a patto che qualsiasi tipo di collaborazione, che può peraltro prevedere anche la partecipazione degli Organismi di ricerca, abbia carattere di stabilità e coerenza rispetto all’attività esercitata ed agli investimenti oggetto del programma di investimento.

Sono agevolabili le spese sostenute nelle unità locali ubicate sul territorio nazionale suddiviso poi in Regioni meno sviluppate, Regioni in transizione e Regioni più sviluppate. Gli investimenti devono riguardare uno solo dei tre settori strategici e devono essere avviati successivamente alla data di presentazione della domanda di finanziamento e non oltre tre mesi dalla data della delibera di approvazione del progetto, con l’impegno di non superare comunque i trentasei mesi. L’importo minimo di progetto è pari a cinque milioni di euro fino ad arrivare all’importo massimo di quaranta milioni di euro. La dotazione complessiva della misura è pari a 562.7 milioni di euro e sono suddivisi, come detto sopra, in aree geografiche ovvero Regioni meno sviluppate (Campania, Puglia, Calabria, Basilicata e Sicilia) che hanno un plafond di 287.6 milioni di euro, Regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna) che hanno 100 milioni di euro ed infine le Regioni sviluppate che hanno 175.1 milioni di euro.

I fondi, poi, sono anche destinati per settori di intervento; a Fabbrica Intelligente sono destinati 225.1 milioni di euro, medesima cifra ad Agrifood e la restante parte, pari a 112.5 a Scienze della vita. Un ulteriore criterio di suddivisione dei fondi si stabilisce in base alla tipologia di presentazione: 395.7 milioni di euro sono destinati alla procedura negoziale ed i restanti 167 milioni di euro alla procedura a sportello. Sono ammissibili investimenti in personale dipendente, attrezzature, macchinari nuovi di fabbrica ed inerenti al progetto di ricerca e sviluppo, servizi di consulenza brevetti e know how a supporto dell’attività di ricerca, spese generali e materiali utilizzati nel processo di innovazione del prodotto e del processo.

La valutazione dei progetti di finanziamento può essere effettuata secondo due diverse procedure: la prima a sportello, ed è relativa a progetti con costi compresi tra 800 mila e 5 milioni di euro; la seconda è negoziale così come previsto degli Accordi per l’innovazione del D.M. del 24 maggio 2017, e fissa i limiti da 5 milioni a 40 milioni di euro. Entrambe le procedure fanno maturare un contributo misto che in parte è a fondo perduto, e la restante parte è a finanziamento agevolato a tasso pressochè zero. Le due procedure sono disciplinate da due diversi decreti. L’apertura per la procedura valutativa è stata fissata il 27 novembre 2018, come da decreto direttoriale del 27 settembre 2018, e la modalità è esclusivamente telematica con la possibilità di registrarsi e di compilare la domanda di finanziamento a partire dal 5 novembre 2018.
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