3 maggio 2018

Giornata mondiale sicurezza sul lavoro: dati attuali e prospettive future

Autore: Debhorah Di Rosa
Si è svolta il 28 aprile 2018 la XV edizione della Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, ideata dalla International Labour Organization (ILO) nel 2003, contestualmente alla giornata internazionale di commemorazione delle vittime e degli infortunati sul lavoro, promossa dalle organizzazioni sindacali. Il Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, Giuliano Poletti, ha ribadito come il tema della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro debba sempre essere al centro dell'attenzione delle istituzioni e delle forze sociali: "I drammatici episodi di incidenti mortali che si sono verificati negli ultimi mesi, testimoniano una situazione che richiede di essere fronteggiata con un impegno costante e con strumentazioni ed iniziative adeguate, partendo da quanto è già previsto dalla nostra legislazione in materia, unanimemente ritenuta in linea con i migliori standard europei”.

La posizione del Ministero del Lavoro - Proprio il Ministero del Lavoro sta portando avanti un confronto aperto con le parti sociali e con le Regioni per individuare linee di azione condivise che permettano di rafforzare gli strumenti per la prevenzione dei rischi e l'aumento della sicurezza e di migliorare l'efficacia dei controlli per assicurare il rispetto e la concreta applicazione delle normative.

Il Ministro ha altresì affermato la ferma volontà di favorire il più ampio utilizzo coordinato degli incentivi nazionali e regionali esistenti per le imprese che investono in sicurezza, sostenere lo sviluppo e la diffusione di tecnologie innovative in grado di determinare condizioni di lavoro più sicure in molti contesti.

In vista anche un rafforzamento dei controlli attraverso l'assunzione di 150 nuovi ispettori che integreranno gli organici dell'Ispettorato Nazionale del Lavoro, un coinvolgimento attivo delle parti sociali, che si realizzerà anche con l'imminente ripresa dell'attività della Commissione consultiva permanente per la salute e la sicurezza sul lavoro, e l'avvio di forme stabili di collaborazione tra Istituzioni nazionali ed enti di competenza regionale, come le ASL, per massimizzare l'efficacia degli interventi ispettivi.

L’indagine della Fondazione Studi dei Consulenti del Lavoro - La Fondazione Studi Consulenti del Lavoro ha presentato l’analisi condotta in materia di infortuni sul lavoro che compromettono la capacità lavorativa della vittima, determinando un danno biologico superiore al 15% e un’inabilità permanente. Nel 2017, ad oltre il 76% delle 15.866 aziende ispezionate, sono state contestate irregolarità in materia. In base ai dati Inail, la situazione degli infortuni nel 2016 è migliorata: sono stati 4.894 i lavoratori vittime di infortuni che hanno compromesso gravemente la loro salute contro i 5.675 del 2015. Si continua però a morire sul posto di lavoro: l’1,1% del totale degli infortuni sul lavoro è ancora mortale. Il rischio di un danno biologico superiore al 15% è massimo nel settore agricolo e in quello edile, seguiti dalla lavorazione del legno e dalle attività minerarie.

I rischi maggiori si corrono al Sud del nostro Paese: nelle sei province che guidano la graduatoria, il rischio di danno permanente o mortale supera di tre volte la media nazionale.

Nelle prime 10 province a più alto rischio di danni permanenti o mortali tre realtà calabresi: Reggio Calabria, Vibo Valentia e Crotone, due province siciliane, Agrigento ed Enna, e Rieti, unica provincia del Centro Italia.

La maggiore probabilità di infortuni invalidanti si riscontra tra i lavoratori di età superiore ai 55 anni. “Se le oltre 800 morti bianche rappresentano un dato allarmante in un Paese che più di dieci anni fa ha introdotto una serie di norme a tutela dei lavoratori”, afferma Rosario De Luca, Presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, “non lo è da meno quello delle 4.900 vittime di infortuni invalidanti, per i quali viene a mancare la possibilità di esercitare il diritto-dovere al lavoro sancito dalla Costituzione Italiana. Un danno sociale enorme, particolarmente accentuato al Sud dove la sicurezza sul lavoro rappresenta una sfida da vincere per la tutela dei lavoratori”.
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