Dopo il reddito di cittadinanza, è la volta del “matrimonio di cittadinanza”. Si tratta di una proposta di legge, con primo firmatario il leghista Domenico Furgiuele, che prevede una detrazione del 20% delle spese sino ad un tetto di 20.000 euro a condizione che il matrimonio venga celebrato in chiesa per coppie under 35.
L’intento della proposta è quello di invertire la tendenza negativa che negli anni ha visto crollare il numero di matrimoni religiosi ed aumentare l’età delle coppie che convolano a nozze:
“Abbiamo assistito, di fatto, a un crollo dei matrimoni religiosi pari a circa il 34 per cento, che in valore assoluto è pari a 54.491 nozze in meno nell’arco temporale di un decennio. I matrimoni religiosi non diminuiscono solo in termini assoluti, ma anche in base all’età in cui le giovani coppie riescono a sposarsi”.
La riduzione dei matrimoni celebrati in chiesa è spiegata principalmente da motivazioni economiche più che di carattere religioso -
“Le ragioni che allontanano le giovani coppie dall’altare e che le portano a prendere in considerazione solo ed esclusivamente il matrimonio civile sono molteplici e di natura differente. Innanzitutto il matrimonio civile è di per sé una celebrazione meno onerosa rispetto al matrimonio religioso” – per questo motivo, in modifica degli articoli 16 e 16-bis del decreto-legge 4 giugno 2013, n. 63, convertito, con modificazioni, dalla legge 3 agosto 2013, n. 90, con la proposta di legge in commento si vorrebbero introdurre agevolazioni fiscali e interventi per favorire l’accesso al credito per spese connesse alla celebrazione del matrimonio religioso.
Spese agevolabili
Come anticipato, la proposta di legge prevede una detrazione del 20%, entro un massimo di 20.000 euro, per le spese connesse alla celebrazione del matrimonio secondo il rito religioso. In particolare, si tratta delle spese relative a:
- ornamenti in Chiesa (tra cui i fiori decorativi);
- la passatoia e i libretti;
- gli abiti per gli sposi;
- il servizio di ristorazione;
- le bomboniere;
- il servizio di coiffeur e di make-up;
- il servizio del wedding reporter.
Requisiti
A decorrere dal 1° gennaio 2019, la detrazione è riconosciuta alle giovani coppie under 35 che hanno un indicatore della situazione economica equivalente (ISEE), riferito al reddito dichiarato al 31 dicembre 2018, non superiore a 23.000 euro e non superiore a 11.500 euro a persona.
Le spese - detraibili nella cifra massima di 20.000 euro e ripartite tra gli aventi diritto in 5 quote annuali di pari importo (4.000 euro) – dovranno essere sostenute nel territorio dello Stato italiano da soggetti in possesso della cittadinanza italiana da almeno 10 anni.
Modalità di richiesta e documenti da conservare
Nel testo sono, inoltre, specificate le istruzioni per richiedere la detrazione.
In particolare, per accedere al beneficio è necessario indicare le spese sostenute nella dichiarazione dei redditi (modello 730 o modello redditi persone fisiche) che dovranno essere effettuate tramite bonifico oppure tramite carta di debito o credito. Se il pagamento è disposto tramite bonifico, non è necessario utilizzare quello appositamente predisposto dalle banche e dalle Poste. Non è, invece, consentito pagare con assegni bancari, contanti o altri mezzi di pagamento.
Con riferimento alla certificazione delle spese, è specificato che bisognerà conservare i seguenti documenti:
- la ricevuta del bonifico;
- la ricevuta di avvenuta transazione per quanto riguarda i pagamenti con carta di credito o di debito;
- la documentazione di addebito sul conto corrente;
- tutte le fatture di acquisto, riportanti la natura, la quantità e qualità dei beni e dei servizi acquistati.