3 aprile 2019

Investimenti al Sud: obbligo di comunicazione della rettifica del piano

Autore: Pietro Mosella
In merito al credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno, il contribuente è tenuto a comunicare all’Agenzia delle Entrate l’avvenuta rettifica del piano di investimento.
Il credito d’imposta complessivo per l’anno in cui si attuano gli investimenti sarà, quindi, pari alla somma di quello inizialmente previsto per gli anni programmati, nonché di quello programmato per l’ultimo anno. È quanto emerge dalla Risoluzione n. 39 dell’Agenzia delle Entrate, pubblicata il 2 aprile 2019, che ha fornito chiarimenti in merito al credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno e, precisamente, sull’aspetto riguardante la corretta individuazione delle modalità di utilizzo del bonus, in caso di rettifica del piano d’investimento.

Il quesito
La società istante Alfa, operante nel settore della produzione del gesso e di intonaci premiscelati, ha chiesto all’Agenzia delle Entrate un parere in merito alla possibilità di usufruire del credito d’imposta per investimenti nel Mezzogiorno, di cui all'articolo 1, commi 98-108, della Legge n. 208/2015, come modificato dalla Legge 27 febbraio 2017, n. 18, di conversione del D.L. 29 dicembre 2016, n. 243.
L’istante, dopo aver dichiarato di aver presentato la comunicazione all’Agenzia delle Entrate mediante la compilazione di apposito modello (Mod. CIM17), nel quale sono stati indicati gli investimenti previsionali, per gli anni 2017, 2018 e 2019, ha fatto presente che, per motivi di carattere tecnico, la società, nell’esercizio 2017, non ha realizzato gli investimenti programmati e che, nell’esercizio 2018, tenderà a realizzare un volume di investimenti corrispondente alla sommatoria di quelli previsti per gli anni 2017 e 2018, con un credito totale corrispondente alla somma di quello relativo alle due predette annualità.
In virtù di quanto esposto, l’istante chiede di poter utilizzare in compensazione tutto il credito d’imposta che verrà a maturare nell’esercizio 2018, sebbene eccedente l’importo originariamente previsto e autorizzato, con indicazione delle modalità attraverso le quali superare lo scarto del modello F24.
Con documentazione integrativa, infatti, l’istante ha rettificato la precedente affermazione, precisando che intende realizzare nel 2019, gli investimenti previsti per il 2017 e il 2018.

Il parere dell’Agenzia delle Entrate
Il Fisco ricorda, dapprima, quanto previsto dalla normativa di riferimento, in quanto l’articolo 1, commi da 98 a 108, della Legge 28 dicembre 2015, n. 208, introduce un credito d’imposta a favore delle imprese che, a decorrere dal 1° gennaio 2016 e fino al 31 dicembre 2019, effettuano l’acquisizione, anche mediante contratti di locazione finanziaria, di beni strumentali nuovi, vale a dire macchinari, impianti e attrezzature varie, facenti parte di un progetto di investimento iniziale e destinati a strutture produttive ubicate nelle zone assistite delle regioni Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo.
Il credito d’imposta è riconosciuto, nel rispetto dalla Carta degli aiuti a finalità regionale 2014-2020, nonché nel rispetto dei limiti e delle condizioni previsti dal Regolamento (UE) n. 651/2014 della Commissione del 17 giugno 2014.
Inoltre, ai fini dell’interpretazione della disciplina agevolativa sopra esposta, l’Amministrazione Finanziaria ha emanato le Circolari n. 34/E del 3 agosto 2016 e n. 12/E del 13 aprile 2017.

Nel parere è spiegato che, ai fini della fruizione di tale credito, è necessario compilare e inoltrare telematicamente all’Agenzia delle Entrate l’apposita comunicazione nella quale è esposta la cadenza temporale dell’investimento programmato, con indicazione, per gli anni in cui l’agevolazione risulta vigente, anche delle somme investite e del relativo credito di imposta.
Il contribuente può utilizzare il credito d’imposta in compensazione (ai sensi dell’articolo 17 del D. Lgs. n. 241/1997) a partire dal quinto giorno successivo alla data di rilascio della ricevuta attestante la fruibilità del credito medesimo.

Nel caso in esame - si legge nel parere - il contribuente è tenuto a comunicare all’Agenzia delle Entrate l’avvenuta rettifica del piano di investimento, indicando che, gli investimenti originariamente dichiarati per l’anno 2017 e 2018, sono stati traslati nell’anno 2019.
Il credito di imposta complessivo per l’anno 2019 sarà, quindi, pari alla somma di quello inizialmente previsto per gli anni 2017 e 2018, nonché di quello programmato per il 2019.
Il Fisco conclude ricordando che il contribuente non potrà utilizzare tale credito in compensazione, esponendo nel modello F24, quali anni di riferimento, gli anni 2017 e 2018, ma dovrà indicare l’anno 2019 e attendere, a seguito della presentazione dell’istanza di rettifica, di ricevere la relativa ricevuta da parte dell’Agenzia.


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