Arriva la
patente di qualità per colf, badanti e babysitter. Si tratta di un certificato volto ad attestare competenze e conoscenze dei lavoratori domestici che coinvolge solo le categorie appena citate, mentre non si estende anche i professionisti del settore sanitario e quelli operanti nell'ambito socio-assistenziale (che sono figure già regolamentate dalla legge).
Patentino per colf, badanti e babysitter: a cosa serve - Partiamo specificando subito che conseguire il patentino per lavorare come colf, badante o babysitter
non è obbligatorio. Tale certificazione, infatti, rimane una facoltà di chi presta assistenza privata.
A dettare le regole sull'acquisizione della patente di qualità è la
Legge 4/2013 sulle professioni non regolamentate tramite norma tecnica 11766 di Uni, che definisce i requisiti relativi all’attività professionale dell’assistente familiare, ovvero: collaboratore familiare (colf), babysitter e badante. La normativa è entrata in vigore il 12 dicembre 2019, e ha come obiettivo quello appunto di definire e attestare abilità, conoscenze e competenze di chi si occupa di assistenza familiare. Il
rilascio è subordinato alla valutazione di compiti e di attività specifiche identificati – in termini di conoscenza, abilità e competenza – in conformità al Quadro Europeo delle Qualifiche (l’European Qualifications Framework - EQF), tutti espressi in maniera tale da agevolare i processi di valutazione e convalida dei risultati dell’apprendimento.
Quest’intervento nasce principalmente da due necessità:
-
regolamentare e fissare dei requisiti minimi per i professionisti che operano in quest’ambito. Confrontandosi e avendo a che fare con persone disagiate o in difficoltà, infatti, si vogliono ridurre al minimo i rischi di chi si affida o affida un proprio caro ad un assistente che poi risulta essere all’altezza;
-
contrastare il lavoro in nero e/o irregolare che rappresenta un vero e proprio problema in questo settore.
Secondo i dati raccolti dal centro studi Idos e da Assindatcolf (Associazione nazionale dei datori di lavoro domestico) oggi 6 lavoratori su 10 in questo settore risultano essere irregolari. Si tratta di cifre considerevoli considerando che nel nostro Paese sono 2milioni gli impiegati in questo settore. Il lavoro domestico vale oggi 19 miliardi di euro l’anno (circa l’1,25% del Pil) nazionale). La lotta al lavoro nero interessa dunque gli italiani ma anche l'Erario.
Come si consegue la patente di qualità per colf, badanti e babysitter - Colf, badanti e babysitter – come avviene per il rilascio di qualsiasi altra certificazione – devono sostenere un apposito
esame per conseguire la patente di qualità.
Per accedere all’esame è necessario:
- avere una conoscenza base della lingua italiana;
- frequentare e portare a termine un apposito corso di formazione (di almeno 40 ore per colf e di 64 ore per badanti e babysitter) che rilasci un attestato di partecipazione valido per l’ammissione all’esame;
- avere un regolare contratto di lavoro domestico di almeno 12 mesi in un triennio.
Il superamento dell’esame è subordinato ad una serie di prove, che cambiano a seconda del profilo per il quale si richiede la patente di qualità. Per ognuna delle tre figure, nello specifico, vengono individuati gli ambiti di attività e i compiti che sono chiamati a svolgere nel prestare assistenza privata. L’abilità nelle mansioni verrà valutata sulla base delle qualità, conoscenze e competenze che il candidato o la candidata dimostrerà di possedere in sede d’esame. Il tutto avviene – come già specificato – tenendo conto di quanto stabilito dal Quadro Europeo delle Qualifiche.
Il superamento dell’esame e l’ottenimento del patentino comportano poi l’iscrizione di un
codice deontologico, ovvero 9 regole di comportamento da tenere in casa (che vanno dal rispetto delle leggi sulla privacy alla riservatezza in merito alle informazioni sensibili riguardanti la famiglia presso cui si lavora e la persona assistita).
Non è ancora chiaro se il possedimento del patentino inciderà o meno sulla
retribuzione di colf, badanti e babysitter. Probabilmente questa novità potrebbe avere un peso in fase di rinnovo del contratto, ma per avere notizie certe al riguardo bisogna aspettare il rinnovo del CCNL di categoria.