26 ottobre 2018

Nel 2018 crescono le pensioni anticipate, in calo quelle di vecchiaia

Autore: Mattia Gigliotti
Nella giornata di ieri è stato pubblicato dall’Inps l’Osservatorio di monitoraggio dei flussi di pensionamento con i dati delle pensioni decorrenti nel 2017 e nei primi nove mesi del 2018.

La rilevazione, del 2 ottobre scorso, è stata effettuata sulle seguenti gestioni:
  • Fondo Pensioni Lavoratori Dipendenti (FPLD);
  • coltivatori diretti, mezzadri e coloni;
  • artigiani e commercianti;
  • lavoratori parasubordinati;
  • assegni sociali.

Ciò che emerge dalle rilevazioni è diretta conseguenza della principali novità in materia di pensione nel 2018 rispetto all’anno precedente in quanto, mentre nel 2017 i requisiti di età per la pensione anticipata di vecchiaia di anzianità sono rimasti immutati rispetto al 2016, nel 2018 si conclude il percorso di equiparazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia tra uomini e donne nel settore dei dipendenti privati e dei lavoratori autonomi.

Per queste categorie, infatti, nel 2018 la pensione di vecchiaia verrà erogata al raggiungimento dell’età di 66 anni e sette mesi sia per gli uomini che per le donne.

“Per quanto riguarda la pensione anticipata – si legge nel comunicato - per il 2018 non sono previsti cambiamenti nei requisiti per la generalità dei lavoratori, ma viene introdotta la possibilità di pensionamento anticipato con soli 41 anni di contributi per i cosiddetti "lavoratori precoci" (12 mesi di contributi maturati entro il compimento dei 19 anni di età e in una determinata condizione di tutela stabilita dalla norma), nei limiti dei fondi annualmente stanziati e con richiesta di certificazione dei requisiti per l’accesso al beneficio entro il 1° marzo 2018”.

Dai dati diffusi dall’Inps si registra un numero complessivo di liquidazioni di pensioni di vecchiaia e di anzianità/anticipate decorrenti nei primi nove mesi inferiore al corrispondente valore del 2017, analogamente a quanto si osserva nelle tre principali gestioni dei lavoratori autonomi in cui il fenomeno è meno pronunciato per via dell'aumento del requisito di età per la pensione di vecchiaia delle donne.

L’innalzamento di un anno del requisito di età utile per la liquidazione dell’assegno ha comportato, nei primi 9 mesi del 2018, una diminuzione degli assegni sociali liquidati rispetto all’anno precedente.

Gli indicatori statistici, inoltre, rilevano un peso decisamente superiore delle pensioni di anzianità/anticipate su quelle di vecchiaia, rispetto ai dati 2017, per via dell’innalzamento dei requisiti per le pensioni di vecchiaia per le donne. Invariati, invece, quelli relativi alle pensioni di anzianità/anticipate e più consistenti le uscite anticipate per i cosiddetti "lavoratori precoci".

Più elevato nel 2018, rispetto all'analogo valore del 2017, il peso delle pensioni di invalidità su quelle di vecchiaia. Al contrario di quanto si registra per il peso percentuale delle pensioni femminili su quelle maschili, a causa dell'innalzamento dei requisiti di accesso alla pensione di vecchiaia per le donne.
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