25 settembre 2018

Rinnovabili 2018: le novità nella bozza del decreto

Autore: Redazione Fiscal Focus
Mise, Ministero dell’Ambiente e Associazioni di categoria si incontrano oggi a Roma, per valutare la bozza di Decreto ministeriale di incentivazione della produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. L’incontro avrà luogo, a partire dalle ore 15.00, presso il Salone degli Arazzi del Ministero dello Sviluppo Economico.

Il decreto, che introduce numerose novità, era atteso da tempo come si apprende dalle dichiarazioni del Sottosegretario allo Sviluppo Economico Davide Crippa: “Si tratta di un provvedimento atteso da quasi due anni che ha comportato il blocco delle risorse dell’intero settore. Abbiamo ritenuto necessario accelerare l’iter procedurale per rispondere alle richieste degli operatori introducendo questi momenti di confronto e assicurarci la piena operatività del sistema.”
Vediamo cosa prevede la bozza aggiornata deldecreto.

Requisiti – Premesso che gli incentivi saranno rivolti alle rinnovabili elettriche ritenute competitive (eolico onshore, solare fotovoltaico, idroelettrico, geotermia tradizionale, gas di discarica e di depurazione), come indicato all’articolo 3 del presente decreto: “accedono ai meccanismi di incentivazione, previa partecipazione a procedure pubbliche per la selezione di progetti da iscrivere in appositi registri:
  • gli impianti di nuova costruzione o integralmente ricostruiti e riattivati, di potenza inferiore a 1MW;
  • gli impianti oggetto di un intervento di potenziamento, qualora la differenza tra il valore della nuova potenza installata rispetto alla potenza installata precedentemente l’intervento sia inferiore a 1 MW;
  • gli impianti oggetto di rifacimento di potenza inferiore a 1 MW.”

Gli impianti con potenza inferiore ad 1 MW accedono agli incentivi tramite registro, mentre quelli con potenza pari o superiore a 1 MW potranno accedere agli incentivi partecipando ad aste al ribasso, nei limiti di contingenti di potenza.

Tornano gli incentivi per il fotovoltaico - Nella nuova bozza di decreto torna l’accesso agli incentivi degli impianti fotovoltaici. In particolare, gli impianti fotovoltaici potranno accedere al regime di incentivazione se di potenza superiore a 20 kW. Per partecipare alle aste e ai registri, gli impianti fotovoltaici devono:
  • essere di nuova costruzione;
  • rispettare le disposizioni circa il divieto di accesso agli incentivi statali per impianti ubicati in aree agricole;
  • possedere il titolo abilitativo alla costruzione e all'esercizio e il preventivo di connessione accettato in definitiva.

Una novità riguarda l’ammissione agli incentivi per gli impianti fotovoltaici di potenza inferiore a 1 MW i cui moduli siano installati in sostituzione di coperture di edifici su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto. Per il fotovoltaico in sostituzione dell’amianto viene introdotto un premio di 12 euro per MWh.
Dei quattro gruppi previsti dal decreto, in quello (A-2) rientrano, infatti, gli impianti fotovoltaici di potenza inferiore a 1 MW i cui moduli “sono installati in sostituzione di coperture di edifici su cui è operata la completa rimozione dell’eternit o dell’amianto”. L’area totale dei pannelli non deve, però, essere superiore a quella della copertura rimossa.

Gruppi di impianti - È stata introdotta la possibilità che gruppi di impianti con diverse tecnologie, rientranti nello stesso gruppo di incentivazione, possano partecipare alle procedure di registro ed asta come se fossero un unico impianto.

Contratti a lungo termine - Un’ulteriore novità riguarda il potenziamento dell’utilizzo di contratti a lungo termine (PPA) per il finanziamento degli impianti e l’inserimento di un criterio di priorità per tutti gli impianti inferiori a 1 MW, connessi in parallelo con la rete elettrica e con colonnine di ricarica di auto elettriche.

Rinviata l’apertura dei bandi - Saltano le date inizialmente previste per il 30 novembre prossimo, e viene tutto rinviato al 31 gennaio 2019.

Tuttavia non c’è nulla di definitivo, come lo stesso sottosegretario Davide Crippa afferma: “Il Decreto non è chiuso. C’è da definire una serie di questioni quali, ad esempio, gli impianti da realizzare su siti inquinati, l’obbligo di bonifica dei terreni e la salvaguardia per singola tecnologia, all’interno di gruppi di tecnologie concorrenti, per evitare eventuali penalizzazioni. Ma questo vogliamo farlo insieme alle associazioni, pertanto immaginiamo un incontro operativo per illustrare e condividere il Decreto ma, soprattutto, per costruire una comunità di intenti senza la quale non riusciremmo a raggiungere nessuno degli obiettivi che ci siamo posti insieme all’UE. Ci auguriamo che le nostre proposte si concretizzino in un dibattito e un confronto costruttivo e che i partecipanti si facciano parte attiva di questo dibattito, contribuendo con proposte fattive ed in linea con gli obiettivi del Governo”.
 © Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata
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