Dagli Stati Generali del Vino, organizzati dalla rappresentanza del Parlamento europeo in Italia e dalla Commissione UE, a cui hanno partecipato le associazioni dei produttori e degli agricoltori in rappresentanza dell’intera filiera del vino made in Italy, è emersa una difesa a 360° dell’intero settore vitivinicolo.
Attualmente, il settore non è al massimo del suo splendore e i consumi sul mercato viaggiano a rilento, sotto la minaccia dell’inflazione e delle problematiche geopolitiche con gli Stati Uniti. Tuttavia, preoccupano ancora di più gli attacchi al vino all’interno della Comunità Europea, dove sono tornate in auge proposte come il Piano Anti-Cancro (Beating Cancer Plan), con indicazioni allarmistiche sulle etichette (health warning) e addirittura l’introduzione di una tassazione ad hoc per frenare i consumi.
Difendere un settore vitale per la nostra economia è una responsabilità che non può essere trascurata. È fondamentale, tuttavia, che questa difesa non trascuri il tema dell’abuso, che va affrontato con la giusta serietà.
Per gli esponenti delle associazioni di categoria, però, l’introduzione di etichette simili a quelle presenti sui pacchetti di tabacco rappresenta un affronto ingiustificato e inutile, che rischia di danneggiare ingiustamente l’intero comparto.
Considerando la crescente stigmatizzazione del consumo di vino, questo va difeso ad ogni costo per una molteplicità di ragioni, in primis culturali, economiche e per l’importanza che i vigneti hanno nel patrimonio paesaggistico italiano.
Il tema dell’etichettatura, come ribadito anche da Lamberto Frescobaldi (Presidente Unione Italiana Vini), è una questione che deve essere affrontata in modo armonizzato a livello europeo, senza fughe in avanti. Stigmatizzare il consumo crea danni economici significativi, soprattutto in considerazione del fatto che sarebbe più efficace una campagna massiva che promuova il consumo responsabile.
Le soluzioni per ridare vitalità al comparto sono tutte legate alla semplificazione normativa e a un accesso facilitato ai contributi stanziati da Bruxelles per il settore. Le risorse UE per la promozione del vino sono un importante volano per l’intero comparto e devono essere sfruttate, in parallelo con una semplificazione normativa che sia flessibile e adeguata.
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