5 febbraio 2014

Commercialisti/revisori, evviva l’equipollenza!

Ungdcec: “il commercialista è revisore!”. Soddisfazione per emendamento Milleproroghe. Attesa discussione alla Camera.

Autore: Redazione Fiscal Focus
Il via libera - Il decreto Milleproroghe si è arricchito, nel suo passaggio al Senato, di una misura che di certo troverà il favore dei dottori commercialisti e degli esperti contabili, considerando che già ha ottenuto il plauso dell’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili, una delle più note sigle sindacali della categoria. In sostanza, con i recenti emendamenti all’art. 9 comma 14, pur restando sancito l’obbligo di tirocinio previsto per l'accesso “alla funzione di revisore legale”, è stata riconosciuta l’equipollenza tra commercialisti e revisori dei conti. Ciò significa che per iscriversi al registro dei revisori legali, i dottori commercialisti e gli esperti contabili non incontreranno più l’esame di abilitazione. L’equipollenza che va a ripristinarsi per mezzo del Milleproroghe è considerata “a regime” e riguarda il percorso formativo per l'accesso alla professione di commercialista e quello per lo svolgimento della funzione di revisore legale.

Soddisfazione e vittoria - Come abbiamo accennato, la notizia è stata accolta con vivo interesse dall’associazione di categoria presieduta da Eleonora Di Vona. La soddisfazione della sigla sindacale è giustificata dal fatto che il recente intervento sul decreto Milleproroghe viene letto alla stregua di un importante traguardo raggiunto dall’intera categoria. “Come noto, ciò significa che i soggetti che supereranno l’esame di Stato per l’accesso all’Albo dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e concluderanno il tirocinio di 36 mesi potranno richiedere l’iscrizione automatica al Registro dei Revisori ed espletare la relativa funzione”, spiega la giunta dell’Unione nella nota diffusa ieri. Una soddisfazione che, nel caso specifico dell’Unione nazionale, ha altresì assunto i contorni di una vittoria personale conseguita grazie al duro lavoro di informazione e sensibilizzazione che la sigla ha finora condotto e che han già annunciato di non voler abbandonare. “Il riconoscimento dell’equipollenza riveste un significato di particolare rilievo proprio per i giovani professionisti che nella revisione possono identificare, come da sempre è correttamente stato, una funzione della più ampia attività di Dottore Commercialista”, spiegano i rappresentanti dell’associazione dei giovani commercialisti.

Attese e prospettive – A questo punto la prossima meta è il passaggio a Montecitorio, durante il quale l’auspicio è che i deputati proseguano lungo il medesimo cammino tracciato dai colleghi di Palazzo Madama. La battaglia, che si concluderà proprio alla Camera, farà approdare la categoria all’unico risultato accettabile, vale a dire l’assunto in base al quale il commercialista è revisore, senza la necessità di dover affrontare ulteriori prove abilitative. “È il momento che la nostra categoria rialzi la testa, che esca dal cono d’ombra in cui si è trovata al seguito dei nefasti esiti della precedente tornata elettorale, e che torni a far parlare di se per le sue qualità e competenze. Alla luce della sentenza del Consiglio di Stato n. 278 depositata il 21 gennaio u.s. riteniamo che non ci sia più tempo da aspettare e chiediamo che il Ministero competente convochi quanto prima le elezioni per dare alla categoria una giusta guida in un periodo così travagliato. Da qui comincia il nostro riscatto”, conclude l’Unione nazionale giovani dottori commercialisti ed esperti contabili.
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