Il Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti ed Esperti contabili (CNDCEC), insieme al Consiglio Nazionale del Notariato, ha incontrato ieri a Roma il Viceministro dell’Economia Maurizio Leo per esaminare le problematiche concernenti la fiscalità degli enti del Terzo settore e degli enti sportivi. All’incontro erano presenti il Vicepresidente e il consigliere nazionale dei Commercialisti, entrambi delegati al Terzo settore Michele de Tavonatti e David Moro e il Consigliere nazionale del notariato Diego Barone, responsabile Commissione studi tributari. Sugli stessi temi, Commercialisti e Notai, con l’associazione Terzjus avevano incontrato nei giorni scorsi anche il ministro dello Sport Andrea Abodi.
“Le problematiche concernenti la fiscalità degli enti del Terzo settore e degli enti sportivi – ha spiegato de Tavonatti - si è fatto particolarmente pressante per il mondo delle professioni e degli operatori alla luce della prossima entrata in vigore delle nuove previsioni in materia. A partire dal primo periodo d’imposta successivo all’autorizzazione della Commissione europea entreranno, infatti, in vigore alcune delle principali disposizioni contenute nel Titolo X del d.lgs n. 117 del 3 luglio 2017 recante il “Codice del Terzo settore”. L’interpretazione applicativa delle disposizioni di natura tributaria potrebbe impattare fortemente sulle realtà del Terzo settore tanto da incidere anche sulle scelte inerenti alla qualificazione giuridica degli enti medesimi”. La proposta avanzata da Commercialisti e Notai è quella di “fornire un’analisi interpretativa di alcune significative problematiche, ad oggi irrisolte, antecedentemente all’entrata in vigore della nuova disciplina che, in ragione delle interlocuzioni già avviate dal Governo con la Commissione Europea, avverrebbe, nel caso in cui la Commissione Europea rilasciasse la propria autorizzazione nel corso della presente annualità, a partire dal periodo d’imposta 2024”.
“Ci sono importanti aspetti tecnici su cui sono emerse sostanziali ambiguità a livello operativo, quali le questioni interpretative legate all’applicazione del test di “non commercialità”, l’inquadramento dei contributi pubblici nell’ambito della fiscalità degli ETS, la gestione del passaggio dei beni dalla sfera commerciale alla sfera non commerciale dell’ente, il coordinamento della disciplina IVA, ed altro ancora”, ha sottolineato Moro.
L’incontro ha avuto come oggetto anche l’analisi del sistema fiscale degli enti sportivi dilettantistici, in fase di definizione anche a seguito della prossima entrata in vigore del d.lgs n. 36 del 28 febbraio 2021, posticipata al 1° luglio 2023 dal decreto milleproroghe (L. 14 del 24 febbraio 2023 di conversione, con modificazioni, del D.L. n. 198 del 29 dicembre 2022). A tale scopo, è stato evidenziato anche come la mancanza di una puntuale disciplina in tema di rendicontazione lasci nell’incertezza gli operatori. Sono stati, poi, considerati altri elementi fondanti dell’impianto fiscale degli enti sportivi, evidenziando come vi siano ancora incertezze in merito all’adozione di norme in essere con riferimento alle disposizioni in materia di imposte sui redditi e imposte indirette.
Per Diego Barone, consigliere nazionale del Notariato responsabile Commissione studi tributari, “nell’ottica anche di una complessiva armonizzazione con la disciplina del terzo settore, sarebbe opportuno prevedere - ai fini dell’adeguamento statutario imposto dalla riforma dello sport agli enti sportivi che abbiano già la qualifica di ASD /SSD- un regime di semplificazioni e agevolazioni sia sotto il profilo civilistico (consentendo quorum deliberativi ridotti), che sotto il profilo fiscale (stabilendo l’esenzione dall’imposta di registro), così come già previsto per gli enti del terzo settore”.
Per giungere ad un corpus di norme più definito in termini applicativi, il Ministero dell’Economia e delle Finanze, per tramite del supporto dell’Agenzia delle Entrate, ha quindi rappresentato l’intendimento di creare una Tavolo tecnico di lavoro sulla riforma fiscale degli enti del Terzo settore e dilettantistici unitamente a commercialisti e notai. Il Tavolo tecnico, che si coordinerà con i ministeri competenti, si soffermerà, quindi, sulla definizione di norme interpretative consolidate e, se del caso, di proposte emendative all’attuale sistema di norme.
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