Emozioni e realtà. Gli Stati Generali, l’Assemblea Generale dei Commercialisti per l’anno 2023, si apre con un momento toccante, vibrazioni positive di un senso di umanità ormai perduto. Era impossibile non affrontare le recenti tragedie che hanno colpito la categoria. “Non siamo solo numeri, non siamo bilanci, non siamo dichiarazioni dei redditi, siamo una comunità che si stringe in maniera coesa intorno alla memoria dei colleghi che hanno perso la loro vita nell’esercizio delle proprie funzioni”. Queste sono le parole di apertura del Presidente del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili, Elbano De Nuccio, particolarmente emozionato nel commemorare le nostre colleghe e i nostri colleghi caduti sul lavoro.
Una questione che si caratterizza della massima priorità, che ha anticipato tutte le relazioni e tutti gli illustri relatori in programma. Sono state istituite tre borse di studio per sostenere il percorso di formazione professionale di giovani colleghi, “quale testimonianza vivente del lavoro svolto da chi oggi non c’è più”. La sicurezza nell’esercizio delle proprie funzioni, in particolare modo quando il commercialista agisce a tutela della fede pubblica, entra nell’agenda dei problemi da risolvere con un segnale simbolico, l’istituzione delle borse di studio, quale testimonianza tangibile di vicinanza nei confronti dei familiari delle vittime presenti sul palco e seme per un futuro.
È la prima volta per il Consiglio Nazionale in carica. Oltre 1600 colleghi, provenienti dai 132 ordini d’Italia, altri colleghi, oltre 2.000, collegati in streaming. “L’ampia partecipazione agli Stati Generali dimostra quale sia l’amore dei commercialisti italiani nei confronti della propria professione”. Una presenza insostituibile per il Paese. “Il 90 per cento delle società di capitale italiane e il 75 per cento delle persone fisiche si rivolge ai commercialisti per la consulenza contabile e fiscale”. Traspare l’orgoglio del presidente Elbano de Nuccio. Senza avere esclusive, la categoria ha forgiato negli anni una classe di professionisti che quelle esclusive e quelle prerogative, che non ci sono mai state concesse, le ha conquistate sul campo”.
I problemi, tuttavia, sono ancora numerosi. Un quotidiano sfibrante, anche sul piano personale. “Per questo motivo il CN, sin dal primo giorno, ha instaurato un dialogo costante con le istituzioni e la politica”. Oggi, a differenza del passato, la politica ci ascolta per quello che siamo e quel che valiamo, cioè tanto. Il Presidente De Nuccio snocciola i principali risultati raggiunti, nell’interesse nei commercialisti e del Paese. Oggi i Commercialisti italiani sono entrati in gioco, abbiamo finalmente abbandonato la panchina.
Il primo segnale del grande lavoro svolto è certamente l’attività prestata rispetto al mantenimento del vigente articolo 379 del Codice della Crisi d’impresa in tema di controllo delle società di capitali. “Sono stati rispediti al mittente sei tentativi di rinvio della norma”. Resta la necessità di limitare la responsabilità dei commercialisti nelle funzioni svolte nell’ambito del collegio sindacale. La proposta è quella di limitare la responsabilità per multipli. Sul campo, inoltre, il problema della corretta remunerazione, oggi affrontato per la prima volta, ma non risolto, con l’approvazione della Legge sull’Equo Compenso. “Una norma migliorabile, ma che rappresenta un successo per tutte le professioni, frutto di una collaborazione costante con tutti i rappresentanti delle professioni economiche e giuridiche, avvocati, consulenti del lavoro e notai”.
Agli Stati Generali ci sono anche note amare. La professione, almeno nei numeri, perde di attrattività. Per questo motivo i dossier aperti riguardano le aggregazioni e le specializzazioni. Favorire un modello organizzativo di esercizio professionale, al passo con il mutato contesto competitivo. E poi specializzarsi per distinguersi. Dopo la pandemia sono aumentate le richieste di prestazioni specialistiche da parte dei commercialisti. “Un aspetto essenziale per il nostro futuro, che deve essere regolamentato sotto l’ombrello del sistema ordinistico italiano, senza più elenchi e registri vari”.
Parola, infine, alla riforma tributaria. “Un consiglio nazionale saggio deve rafforzare e presidiare la materia fiscale, il dna della nostra professione, la consulenza contabile e fiscale”. È necessario guardare al futuro senza perdere le nostre radici. “Crediamo che la crescita passi con l’affermazione di nuove specializzazione e il consolidamento delle nostre storiche competenze”. La riforma tributaria quale occasione imperdibile per affermare il nostro ruolo. “Tutte le proposte avanzate dal CN sono state recepite nella redazione della Legge Delega per la riforma del sistema tributario. Prima fra tutte la moratoria di agosto per scadenze e adempimenti”.
Dettare la linea, e non subirla, il percorso di cambiamento proposto agli Stati Generali. Con queste parole il Presidente dei Commercialisti annuncia la propria visione e avvia i lavori.