Il “buon andamento dell’amministrazione” (Art. 97 comma 2 della Costituzione), dovrebbe essere garantito a tutti i cittadini ( ed a maggior ragione ai loro Consulenti) anche a mezzo della continuità ed effettività del servizio erogato.
Nell’ambito dei rapporti con l’Agenzia delle Entrate, riceviamo e rileviamo continuamente disservizi, ritardi, chiusure e comportamenti che complessivamente rendono molto e sempre più difficile il dialogo con i Commercialisti. A nostro avviso ingiustificatamente.
Facciamo riferimento agli avvisi bonari ed alle lettere di qualsiasi tipo che da due mesi a questa parte hanno sommerso le nostre scrivanie.
Purtroppo non sempre è possibile risolvere la pratica con Civis, vuoi perché non siamo stati abbastanza bravi nelle poche righe possibili a descrivere il problema che si è ingenerato o vuoi perché la nostra breve difesa non è stata letta con sufficiente attenzione dall’altra parte. E qui inizia il calvario.
Manca il nominativo e qualsiasi riferimento dell’impiegato che ha fornito la risposta, il quale potrebbe essere contattato per risolvere il problema in pochi minuti.
Il Commercialista, nel presentare i propri rilievi si qualifica ed inserisce nel form il proprio numero di telefono. L’agenzia delle Entrate no. Perché?
Il funzionario referente rimane anonimo, dando la sensazione di un sistema autoreferenziale e non orientato verso la responsabilizzazione individuale.
Non credo si possa invocare la privacy perché stiamo parlando di rapporti tra un pubblico Ufficio ed un soggetto qualificato, iscritto ad un Albo gestito da un Ordine professionale che è promanazione del Ministero di Grazia e Giustizia. Aggiungiamo inoltre che l’art. 55 nonies del D. Lgs n. 165/2001 impone a tutto il personale a contatto con il pubblico di qualificarsi attraverso uso di cartellino identificativo o di targa da apporre presso la postazione di lavoro. Lo spirito della norma è sufficientemente chiaro e non crediamo che possa essere tradito dal mutato contesto sociale caratterizzato dai rapporti a distanza e dal feedback con i pubblici Uffici divenuto prevalentemente di carattere digitale.
Ed allora, chiediamo all’ADE di aprirsi, di collaborare di più nell’evasione degli avvisi bonari che vengono notificati a pioggia, di tornare a riaprire gli Uffici erogando un servizio pubblico effettivo e con continuità (come qualche Ufficio isolato ci risulta già faccia), di assegnare la pratica all’ Ufficio territoriale competente in base al domicilio fiscale del contribuente, di non ingessare la procedura Civis senza la possibilità di replica diretta e senza poter trasmettere allegati esplicativi, di offrire la possibilità di stampare che cosa si scrive e di ricevere correttamente ed integralmente le risposte ( in certi casi la risposta dell’Ufficio è troncata e non si riesce a leggere ), di avere appuntamenti in presenza veloci mettendo a disposizione slot in differenti orari che si possano scegliere.
Ed ancora: perché dobbiamo riproporre deleghe e documenti di identità quando risultiamo già essere fiduciari dei clienti e in delega con Ade?
Vorremmo inoltre un canale di accesso fisico presso gli Uffici veloce e privilegiato rispetto ai comuni contribuenti. Noi insieme a Voi abbiamo il dovere di assistere al meglio i cittadini/contribuenti e possiamo assicurare che la soluzione dei problemi è diventata difficile, lunga e con notevole dispendio di tempo reciproco. Tutto questo rientra nell’alveo dei servizi pubblici.
Vorremmo evitare di dover ricorrere ai Garanti del contribuente o di impugnare avvisi bonari e qualsiasi altro atto similare presso le Corti di Giustizia tributarie perché dispendioso per tutti, e perché riteniamo misure sproporzionate rispetto alla risoluzione di problemi che fino a poco tempo erano facilmente risolvibili con poco dispendio di energie da parte di tutti.
E portiamo altro esempio di facili migliorie possibili : perché non si introduce il principio delle deleghe per cassetto fiscale e per FE nei riguardi di Ade fino a revoca? Ogni 2/3 anni bisogna ripetere l’operazione con inutile dispendio di energie.
In conclusione, nell’era digitale e dell’ingresso dell’intelligenza artificiale in tutti gli ambiti della società civile, siamo molto preoccupati della spersonalizzazione del rapporto fisco / contribuenti e della scarsa attenzione del nostro ruolo, del nostro operato e delle nostre richieste. Almeno in parte già note.
Per Sindacato italiano Commercialisti
Il Comitato Direttivo
© FISCAL FOCUS Informati S.r.l. – Riproduzione Riservata