Il Consiglio nazionale dei commercialisti esprime un giudizio “molto positivo” sulle previsioni contenute nell’art. 39 dello schema di decreto sul PNRR approvato ieri dal Consiglio dei ministri, nelle quali - afferma il presidente Elbano de Nuccio - “sono state opportunamente previste misure di favore per il successo delle composizioni negoziate della crisi d’impresa”. “Le nuove norme – sottolinea de Nuccio – sono anche il frutto della nostra diretta interlocuzione con il Ministero dell’Economia e vanno nella direzione da tempo auspicata dal Consiglio nazionale. Si tratta di disposizioni ragionevoli che intendono supportare effettivamente le imprese italiane nel superamento delle situazioni di crisi e volte alla tutela della continuità aziendale”.
“I dati diffusi da Unioncamere – spiega de Nuccio - ci dicono che la composizione negoziata non ha conosciuto, almeno in questo primo anno, l’utilizzo sperato, perché limitato è stato il numero delle imprese che hanno fatto accesso allo strumento e limitato è stato il numero delle composizioni concluse con esito favorevole. Abbiamo sempre sostenuto che l’ assenza della possibilità di raggiungere accordi transattivi con i creditori pubblici qualificati, al pari degli istituti di regolazione della crisi quali il concordato e l’accordo di ristrutturazione, nonché lo scarso appeal delle misure protettive disciplinate nell’art. 25- bis del Codice della crisi d’impresa rappresentassero ostacoli insormontabili per la diffusione della composizione negoziata e la concreta applicazione da parte delle nostre imprese che hanno la maggior esposizione debitoria proprio nei confronti del fisco. Così come abbiamo evidenziato che le misure premiali previste nell’art. 25-bis del Codice appaiono molto modeste”.
Nello specifico, tra le novità introdotte con lo schema del decreto, i commercialisti apprezzano innanzitutto la norma che disciplina una peculiare fattispecie di accordo transattivo con i creditori pubblici qualificati adattata al contesto della composizione negoziata. La misura prevede che nel corso delle trattative avviate dall’esperto indipendente, l’imprenditore possa formulare proposte di accordi transattivi con i creditori pubblici che prevedano il pagamento, parziale o anche dilazionato, del debito in misura non inferiore a quanto potrebbe conseguire dalla liquidazione giudiziale.
Positivo il giudizio anche sulla norma che prevede che tra le misure premiali, l’Agenzia delle entrate possa concedere un piano di rateazione fino a centoventi rate – anziché settantadue - in caso di comprovata e grave situazione di difficoltà dell’impresa rappresentata su istanza dell’impresa e sottoscritta dall’esperto.
Degna di nota, per i commercialisti, un’altra misura fortemente richiesta dal Consiglio nazionale, ossia la semplificazione relativa all’accesso alla composizione negoziata, con riferimento alla documentazione da allegare unitamente all’istanza.
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