Il Consiglio Nazionale dei dottori commercialisti ed Esperti contabili (CNDCEC), insieme alla Fondazione Terzjus ETS e al Consiglio Nazionale del Notariato, ha incontrato ieri a Roma il Ministro per lo Sport Andrea Abodi. Diversi i temi affrontati, che si legano alla Riforma dello Sport e alla concomitante Riforma del Terzo settore e che coinvolgono tantissimi professionisti alle prese con le nuove disposizioni. All’incontro erano presenti il Vicepresidente e il consigliere nazionale dei Commercialisti, entrambi delegati al Terzo settore Michele de Tavonatti e David Moro, il presidente e il segretario generale di Terzius Luigi Bobba e Gabriele Sepio e il Consigliere nazionale dei Notai responsabile della commissione studi d’impresa e terzo settore, Rocco Guglielmo.
"Per migliorare il coordinamento tra le norme sportive e quelle del terzo settore c’è bisogno del contributo di tutte le componenti interessate, tenendo conto delle specificità e delle competenze di ciascuno. L’incontro di ieri rafforza e testimonia la volontà di collaborazione per favorire un allineamento tra le peculiarità e le finalità dello sport sociale con quelle del terzo settore. Ci impegniamo a trovare un metodo efficiente per semplificare l’attività di rendicontazione da parte delle associazioni e società dilettantistiche, mediante appositi modelli standard" ha dichiarato il Ministro per lo Sport e i Giovani Andrea Abodi.
L’obiettivo del Consiglio nazionale dei commercialisti, ha spiegato de Tavonatti, è quello di “avviare un confronto permanente con le istituzioni competenti, come il Ministero dello sport, Ministero Economia e Finanze e Ministero del Lavoro per contribuire a superare le problematiche esistenti, tra le quali quelle legate al mondo del volontariato, del lavoro sportivo oltre che assicurare una maggiore omogeneità del quadro fiscale”.
Nell’incontro i Commercialisti hanno posto attenzione sull’esigenza di individuare norme di rendicontazione puntuali per gli enti sportivi dilettantistici, tenendo conto di quanto già sperimentato col Terzo settore. “La riforma dello Sport – ha spiegato de Tavonatti - potrebbe costituire una occasione anche per riordinare il sistema fiscale degli enti sportivi, superando alcune incertezze interpretative e alcuni adempimenti non più coerenti con il quadro generale, come ad esempio il modello EAS”. In questa prospettiva, ha aggiunto il presidente di Terzjus, Luigi Bobba, “sarà necessario inoltre intervenire per raccordare il quadro normativo nell’ipotesi di enti dotati di doppia qualifica (Sport e Terzo settore) al fine di consentire ai tantissimi professionisti di assistere al meglio le tante realtà non profit del Paese”.
Per il consigliere del Notariato Rocco Guglielmo “è fondamentale creare un collegamento tra le diverse normative nell’ipotesi di enti dotati di doppia qualifica e ciò sia ai fini della certezza delle informazioni, pubblicate nei diversi registri, sia ai fini della verifica delle condizioni per ottenere la personalità giuridica, ad esempio la previsione di un patrimonio minimo così come per gli enti del terzo settore”.
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