Secondo quanto disposto dal Decreto emanato lo scorso 26 marzo dal Consiglio dei Ministri, dalla data di pubblicazione dello stesso non sarà più possibile applicare la remissione in bonis alle comunicazioni di opzione di cui all’art. 121 comma 1 lettera a) e b) del D.L. 19 maggio 2020, n. 34, pertanto, non sarà più possibile sanare eventuali errori ed omissioni, inclusi quelli relativi alle comunicazioni in scadenza tra pochi giorni, ovvero il 4 aprile.
“Questa inattesa stretta del Governo” afferma il Presidente ANC Marco Cuchel “genera un’assurda corsa contro il tempo, anche in considerazione delle imminenti festività, costringendo gli addetti ai lavori ad un intenso lavoro di monitoraggio e revisione delle pratiche in corso. Se non ci sarà un ripensamento dell’Esecutivo, migliaia di pratiche in corso non potranno essere portate a termine e questa situazione sta generando grande apprensione tra i professionisti che operano nell’ambito dei bonus edilizi. Riteniamo pertanto necessario lo spostamento del termine del 4 aprile o un ripensamento circa la non applicabilità della remissione in bonis alle comunicazioni di cessione, quantomeno per le spese sostenute nel 2023”
“Come cittadini” conclude Cuchel “comprendiamo le esigenze di bilancio, ma ancora una volta sono penalizzati i contribuenti, che vedono nuovamente disatteso il loro Statuto. Ci chiediamo se il nuovo corso che doveva essere inaugurato nei rapporti fisco-contribuente sia ancora di là da venire”
ANC - Comunicazione
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