“I fattori ESG nella valutazione d’azienda: la costruzione della base informativa”, è il titolo del documento di ricerca curato dalla Commissione di studio “Valutazione d’azienda” del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili (CNDCEC), pubblicato l’8 agosto 2024. Si tratta di una guida operativa che mira a supportare i professionisti lungo il processo estimativo delle PMI italiane che intraprendono percorsi d’implementazione dei fattori Environmental, Social, Governance (ESG) su base volontaria.
I commercialisti hanno spiegato che, la crescente attenzione data negli ultimi decenni alle tematiche ambientali e sociali, ha comportato un progressivo approfondimento dell’analisi degli impatti che le attività imprenditoriali possono avere sull’ambiente e sulle persone.
Il fenomeno dei fattori ESG sta, quindi, assumendo, a livello trasversale, una portata costantemente più rilevante e permeante.
Adottati dall’Unione Europea come obiettivo strategico e competitivo nell’ambito di un più ampio dibattito geopolitico internazionale, i fattori ESG - sottolinea il CNDCEC - risultano essere un elemento centrale anche a livello economico, con effetti la cui valutazione non può essere trascurata anche in ambito aziendale, dove pare sempre più evidente l’impatto che questi determinano nella definizione delle traiettorie di sviluppo del business delle imprese.
Gli investitori (potenziali ed effettivi), infatti, intravedono sempre più nell’approccio ESG uno strumento di riduzione del rischio che consente alle imprese di poter continuare ad essere competitive anche nel medio-lungo termine.
La considerazione dei fattori di sostenibilità ai fini valutativi – osservano ancora i commercialisti - amplia il novero delle informazioni solitamente assunte per effettuare una valutazione d’azienda.
Ciò comporta, quindi, che l’inclusione delle evidenze tratte dall’analisi dei fattori ESG, come tutti gli altri elementi della base informativa, possano incidere nella scelta della metodica, del criterio o del metodo di valutazione.
Secondo il CNCEC, quello che emerge come tratto caratteristico è, invece, la necessità che il valutatore sviluppi un’ulteriore capacità valutativa, particolarmente sensibile a tematiche di natura qualitativa che risulti completata da una serie di ulteriori conoscenze legate:
- al quadro giuridico di riferimento nazionale, europeo ed internazionale (CSRD2 e CSDDD3 in particolare);
- ai documenti emanati dalle organizzazioni internazionali (standard EFRAG, IFRS, GRI, IR Framework, etc) sui temi ESG.
Si registra una continua evoluzione della disciplina e, in generale, della dottrina, in merito, pertanto è indispensabile adottare nell’attività valutativa un approccio culturalmente “aperto” e costantemente attento a recepire le nuove ed ulteriori indicazioni che gli enti istituzionali di riferimento provvedono ad emanare. Ciò, dovrà essere accompagnato dallo sviluppo di una sensibilità prettamente qualitativa che rappresenterà il tratto caratteristico a cui non può essere sottratta e, anzi, rappresenterà un elemento sostanziale la validità delle conclusioni adottate dal valutatore.
Il documento di ricerca – Il CNDCEC ha strutturato il documento di ricerca articolandolo in cinque capitoli come di seguito riportati:
- Capitolo 1 - Finalità Guida operativa tecnica per la valutazione d’azienda ESG;
- Capitolo 2 - La dottrina in materia di valutazione d’azienda e fattori ESG;
- Capitolo 3 - I principi di valutazione;
- Capitolo 4 - I fattori ESG e il valore d’azienda: una prima proposta operativa;
- Capitolo 5 - I fattori ESG e la costruzione della base informativa.
A conclusione del documento, i commercialisti hanno evidenziato come, i fattori ESG, hanno una rilevanza trasversale che, partendo dagli obiettivi sostanziali perseguiti, caratterizzano il modello di business delle imprese e, conseguentemente, anche il processo tecnico professionale finalizzato a determinarne il loro valore.
Con la Guida operativa, di cui il documento di ricerca in commento costituisce un primo volume di una serie che mira a supportare l’esperto lungo il processo estimativo delle PMI italiane che intraprendono percorsi d’implementazione dei fattori ESG su base volontaria, i commercialisti hanno voluto approfondire e tracciare le modalità operative per giungere a raccogliere e collezionare in maniera organica, il set documentale necessario e prodromico al successivo processo valutativo.
Le informazioni fornite nel documento, precisano infine i commercialisti, sono essenzialmente di carattere indicativo, non potendosi ridurre ad un mero esercizio compilativo, considerate le pressoché illimitate possibilità e configurazioni che i fattori ESG possono avere nei diversi settori in cui operano le imprese.